Il contributo del CTI al lavoro del Cati

 Il CTI (secondo il parere espresso dal Consiglio di Presidenza e da alcune altre socie – l’assemblea
generale si terrà in aprile) accoglie come provvisorio il titolo/tema. La formulazione potrebbe infatti essere più felice, ma ora come ora non riteniamo opportuno impegnarci (e di conseguenza impegnare tutti…)
in una nuova formulazione, quanto provare a chiarire l’area tematica che individuiamo nel tema proposto e rispetto alla quale saremmo interessate a lavorare. Vanno in questo senso perciò anche le seguenti osservazioni:

Per “metodologia delle scienze teologiche a 50 anni da…”, pensiamo si debba intendere qualcosa come “Metodo
e teologia: storia e prospettive”. Storia starebbe, pertanto, ad indicare non un orizzonte celebrativo dei 50 anni, ma l’occasione di
ripercorrerne acquisizioni, evoluzioni ed involuzioni. Per fare degli esempi, la crisi
del metodo storico-critico riguarda solo l’esegesi? E come viene
attraversata dalla domanda di genere? Lo stesso può valere per
l’emergere del post-moderno, o del “post-umano”…
Delineare delle prospettive, pertanto, significa interrogarsi in relazione al contesto culturale ed ecclesiale che impone un ripensamento
del far teologia nelle sue molteplici dimensioni.

Ci
sembra che, così posta, la questione coinvolga diversi aspetti di
comune interesse (dal dibattito sulla frammentazione
del sapere teologico alla relazione teologia/magistero, per fare degli
esempi). E’ comunque per noi evidente come la prospettiva di genere
fornisca uno dei più chiari esempi del mutamento di paradigma che si
prospetta:
imponendo infatti un ripensamento sia dei contenuti che del metodo, di
fatto ci accompagna nella transizione dalla uni-versità alla
pluri-versità. Nel CTI si incontrano teologhe che praticano discipline
diverse
e già la loro ricerca trova sia confronto dialettico che denominatore
comune in questa prospettiva (è in corso di pubblicazione uno scritto
“CTI” sulle diverse discipline teologiche in prospettiva di genere)


Rispetto a come lavorare, saremmo orientate verso un congresso, in ogni
caso verso una modalità
che permetta una larga partecipazione e non sia limitata ad un
ristretto numero di delegati. Potrebbe inoltre essere un congresso non
unicamente intrateologico, anche per verificare in che misura la
teologia sa e può
confrontarsi con altri linguaggi ed orizzonti.

– Si potrebbero ipotizzare alcune relazioni e diversi “respondet”. La pubblicazione sul sito
potrebbe riguardare dei testi/proposta in fase preparatoria, dopo sarebbe preferibile una pubblicazione a stampa.

– Come già abbiamo detto, pratichiamo diverse discipline teologiche: siamo dunque nella
misura del possibile disponibili a convergere su diversi temi, apportando la prospettiva specifica della domanda di genere.

Per il Coordinamento Teologhe Italiane, Cristina Simonelli