FACEBOOK, ERGO SUM EDUCARE NELL’ERA DIGITALE

FACEBOOK, ERGO SUM

EDUCARE NELL’ERA
DIGITALE

 

 Il 12 marzo scorso,
presso la Parrocchia “S.Teresa del Bambino Gesù” di Montepiselli (ME), su
iniziativa del Parroco, Mons. Giovanni Impoco, coadiuvato dal Sig. Nolasco
Salvatore, Responsabile del Gruppo Giovani della Parrocchia, si è tenuto un
convegno, dal tema “ALLA RICERCA DI UN VOLTO NEL MONDO VIRTUALE”.

 Organizzato dal
Coordinamento Teologhe Italiane e in collaborazione con l’Istituto Superiore di Scienze Religiose
“Santa Maria della Lettera” di Messina, dinanzi a numerosi partecipanti,
giovani e famiglie, l’incontro ha trattato in particolare dei pericoli
derivanti dall’identità fittizia che si può assumere davanti al computer e dai
falsi profili, che non danno la sicurezza di sapere con chi si stia
relazionando.

 

 Dopo il saluto
iniziale del Parroco, la Dott.ssa Anna Rosaria Gioeni, Docente di Teologia
morale e referente per il sud del CTI ha introdotto la tematica e a seguire
Licia Zanghì, Simona Di Bella e Francesca Crea, Studentesse dell’Istituto
Superiore di Scienze Religiose “Santa Maria della Lettera” hanno illustrato e
chiarito aspetti del mondo di Internet, relativi in particolare all’identità
fittizia.

 

 Internet nasce
nell’ambito militare e nel 1960 diventa un sistema pubblico e privato di
comunicazione sociale e di informazione, a basso costo, istantaneo e immediato.

  I lati negativi riguardano in particolare la
violazione della privacy, i virus, gli adescamenti (il 73% dei teenagers
italiani sono stati contattati online da sconosciuti), la pornografia, le
truffe e l’identità fittizia.

 Quest’ultima si
costruisce generalmente attraverso la falsificazione del proprio genere
(sesso), della propria età e delle proprie origini (di luogo o di razza) e
consente, sotto mentite spoglie, di creare personaggi fantasiosi e inesistenti,
dietro i quali è facile nascondersi non sempre per scopi leciti o per buone
intenzioni, per cui è consigliabile non condividere dati o riferimenti
sensibili, quali l’indirizzo, il numero di telefono, la scuola frequentata e
avere invece sempre la sicurezza di sapere con chi si sta relazionando.

 La Dott.ssa Chiara
Sanfilippo, Psicologa, successivamente è intervenuta trattando dei sintomi e
delle conseguenze nel soggetto quando Internet diventa una patologia.

 Alcuni dei sintomi
sono la solitudine (che obbliga a registrarsi in Facebook o Netlog per poter
parlare con qualcuno), il navigare percepito come bisogno o dipendenza e
l’isolamento dalla realtà reale (amici, famiglia).

 Fra le conseguenze
ci sono una crescente vulnerabilità agli effetti nocivi dell’ uso non
consapevole e accorto della rete, sensazioni di ansia, il vivere con angoscia
la minaccia genitoriale di limitare o
vietare l’uso del pc, il malfunzionamento psichico, la perdita di contatto dal
proprio io e una percezione non più autentica di sé e della realtà, a causa del
rifugiarsi in un mondo virtuale parallelo.

 Per poter uscire
dalla patologia occorrono strategie e messaggi costruttivi, che portino il
soggetto al recupero della rete reale, alla rimessa al centro delle relazioni
personali dirette, quelle uniche e insostituibili per crescere in fraternità e che sorgono nelle piazze delle nostre città
piuttosto che nelle piazze virtuali.

 

  Durante il dibattito con i presenti, le
relatrici hanno evidenziato la necessità
per gli educatori (genitori, insegnanti, pastori) di far comprendere che, alla
luce dei pericoli esposti, il giusto e prudente uso dei social network (il
90,3% dei giovani italiani tra i 14 e i 29 anni usa la rete sociale Facebook e
nel mondo si contano più di 500 milioni di utenti attivi), deve essere fatto in
modo onesto, responsabile e rispettoso dell’altro, deve rappresentare uno
stimolo per l’incontro e una risposta a un sano desiderio di relazione e di
comunione. 

 Infine è stato
sottolineato che Internet può costituire, per noi cristiani, uno strumento in
più di comunicazione del Vangelo, un mezzo per scambiarsi materiali ed
impressioni su esperienze di vita  associativa  ecclesiale e un modo di scoprire il prossimo
sotto un nuovo significato, in quanto il vero e profondo incontro con l’altro nasce
con il nostro incontro con Cristo. 

 Luciano IARIA