PERÙ: IL CARD. CIPRIANI CENSURA LA TEOLOGA FORCADES. MA CI RIESCE SOLO A METÀ

37280. LIMA-ADISTA. L’instancabile card. Juan Luis Cipriani, arcivescovo opusdeista di Lima e presidente della Conferenza episcopale del Perù, ha colpito ancora. Stavolta nel suo mirino è finita suor Teresa Forcades, monaca benedettina catalana, laureata in Medicina e in Teologia fondamentale, saggista nel campo della medicina sociale, della teologia trinitaria e di quella femminista: insomma senz’altro la persona giusta per un ciclo di conferenze sul tema della Trinità, come quello organizzato dalla Conferencia de Superiores Mayores Religiosos del Perú (Confer) presso la propria sede, a Lima, dal 12 al 14 agosto scorsi.

Non dello stesso avviso evidentemente il card. Cipriani che, in una lettera del 9 agosto indirizzata alla presidente della Confer, suor Lidia Aguilar (diffusa il 12 agosto da Infocatolica.com), ha negato a suor Forcades l’autorizzazione a partecipare a questo seminario. «Mi rivolgo a lei – scrive l’arcivescovo di Lima – per informarla che alcuni fedeli mi hanno espresso preoccupazione per l’annuncio da parte della Confer della presenza nella giurisdizione ecclesiastica di Lima di suor Teresa Forcades, le cui esternazioni mediatiche manifestano una seria contraddizione con l’insegnamento della Chiesa su temi fondamentali come per esempio quello della morale» (Cipriani non scende nel dettaglio, ma suor Forcades è nota per aver espresso posizioni piuttosto aperte in materia di aborto e matrimonio omosessuale, v. Adista Notizie n. 69/11). «Le ricordo – prosegue il cardinale nella sua missiva – che secondo i canoni 381, 391, 756 e 678 del Codice di Diritto Canonico è potestà del vescovo diocesano vegliare sulla retta dottrina nella propria giurisdizione, motivo per cui non autorizzo suor Forcades a partecipare a queste conferenze».

L’intervento del card. Cipriani ha centrato parzialmente l’obiettivo: l’evento, seppure non nei locali della Confer, come inizialmente previsto, ha infatti avuto luogo, ospitato dal Concilio Nacional Evangélico del Perú (Conep).

Per le sue prese di posizione, suor Forcades è già incorsa in altre reprimende. Nel 2009, a seguito di un’intervista alla TV3 durante la quale aveva espresso la propria opinione in merito al diritto all’autodeterminazione delle donne, il card. Franc Rodé, allora prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita consacrata e per le Società di Vita apostolica, inviò una lettera alla sua badessa in cui si esigeva che suor Forcades manifestasse pubblicamente la sua adesione alla dottrina cattolica. Suor Forcades accolse la richiesta, ma precisando le sue idee in materia e sottolineando che il rispetto della funzione magisteriale della Chiesa non «esclude la manifestazione pubblica di ipotesi ragionevoli che possano far avanzare il magistero ecclesiale secondo la volontà di Dio»: «Nessun cattolico, che sia o meno teologo – scriveva suor Forcades – deve avere timore di esprimere pubblicamente dubbi ragionevoli in relazione a un punto dottrinale, con la serenità e la libertà propria dei figli di Dio». (ingrid colanicchia)