CHIESA ANGLICANA DEL GALLES: VIA LIBERA ALLE DONNE VESCOVO

37310. LAMPETER-ADISTA. Tra un anno esatto, la Chiesa anglicana del Galles potrà consacrare donne vescovo. La decisione storica è stata presa il 12 settembre scorso durante un incontro, a Lampeter, dell’organismo di governo della Chiesa, grazie ai voti favorevoli ad una versione modificata della bozza risalente al 2008 che era stata bocciata e che prevedeva una seconda normativa volta ad affrontare la questione di chi si opponeva alla misura, rallentando notevolmente l’iter legislativo. La mozione oggi approvata, dopo ore di dibattito appassionato, non contempla più l’elaborazione di una seconda norma, ma soltanto un “codice pratico”, una sorta di emendamento per coloro che, in coscienza, non si sentono di accettare l’autorità episcopale delle donne.

Grazie all’approvazione del provvedimento, la Chiesa del Galles si allinea a quella scozzese e a quella irlandese. Resta ancora esclusa da questo importante passaggio la Chiesa d’Inghilterra (v. Adista Notizie n. 27/13), nonostante il parere positivo del primate, l’arcivescovo di Canterbury Justin Welby; a non volere le donne vescovo sono soprattutto i laici, fortemente tradizionalisti: elemento, questo, individuabile anche nel loro voto contrario in Galles. Il 9 luglio scorso, infatti, con 319 voti a favore, 84 contro e 22 astensioni, il Sinodo generale anglicano, aveva approvato una mozione favorevole all’ammissione delle donne vescovo. Tuttavia, nonostante i “sì” ammontassero complessivamente praticamente a tre quarti del totale, perché il provvedimento passasse definitivamente, sarebbero occorsi infatti i due terzi in ognuna delle tre Camere del Sinodo: quella dei vescovi, del clero e dei laici.

Finora sono 33 le donne consacrate vescovo nella totalità della Comunione anglicana: possibilità aperta alle donne prete di Bangladesh, Brasile, America Centrale, Hong Kong, Giappone, Messico, India del Nord, Filippine, Sudan e Uganda (anche se nessuna è ancora stata nominata), mentre sono presenti in Nuova Zelanda e Polinesia, Australia, Africa australe, Islanda, Canada, Stati Uniti e Cuba. (ludovica eugenio)

da: Adista Notizie n. 33 del 28/09/2013