Fossati, Roberta (Milano) – Aggregata †

Fossati Roberta
Socia Aggregata

Il ricordo di Adriana Valerio

Ho conosciuto Roberta tanti anni fa, al tempo del suo primo studio,  E Dio creò la donna. Chiesa, religione e condizione femminile (Milano 1977): una ragazza cortese, amabile, ma anche, già allora, molto determinata.

Ci siamo incrociate tante volte in questi anni, nei vari convegni che ci hanno viste coinvolte sui tanti temi della storia delle donne; lei, socia fondatrice della Società Italiana delle Storiche, era stata sempre attenta alle questioni religiose, anche se rivendicava la sua formazione laica e il suo dottorato in Storia dei partiti e dei movimenti politici presso l’Università di Urbino. Si era appassionata ai grandi temi del riformismo religioso contemporaneo e aveva trovato nella presenza delle donne all’interno del modernismo un filone particolarmente ricco e suggestivo. Il suo studio più famoso, Élites femminili e nuovi modelli religiosi tra Otto e Novecento (Urbino 1997), aveva aperto strade poco battute sulle trame e gli orditi di un tessuto religioso e sociale quanto mai proficuo e gli studi successivi da lei pubblicati sono stati tanti tasselli di un mosaico che ancora oggi aspetta di essere completato. 

L’ho incontrata qualche anno fa al convegno curato da Cettina Militello «Le donne e la riforma della Chiesa», tenutosi a Roma nell’aprile del 2017, e lì mi confidò il dolore per la sua malattia progressiva che l’avrebbe portata lentamente e inesorabilmente verso la morte. Quanto le rimaneva ancora da vivere? Non lo sapeva, ma aveva la stessa passione e determinazione di sempre, cosicché le proposi di scrivere un libro per il CTI che in qualche modo potesse fare il punto, grazie alle sue ricerche, sulle donne del fenomeno modernista. Ne fu entusiasta: era il suo aggancio alla vita.

Questi ultimi tre anni sono stati faticosi, perché la malattia non le dava tregua e pian piano le toglieva autonomia nei movimenti, ma non lucidità e volontà. Con l’affetto dei familiari, l’aiuto di persone a lei vicine – come le amiche Mariangela Maraviglia e Francesca Poli – e il sostegno del CTI, alla fine lo studio è stato pubblicato (Verso l’ignoto. Donne moderniste di primo Novecento, Nerbini 2020, di cui abbiamo organizzato una prima presentazione online) e lei era felice.

Ma il risultato raggiunto non l’appagava perché voleva partecipare ad altre successive presentazioni – voleva che ci fossero le amiche del gruppo di danza liturgica di cui aveva fatto parte – e già pensava a un prossimo libro.

Lo studio, la ricerca la tenevano viva. Ed è quella cocciuta volontà di non volersi arrendere di fronte a niente che ce la rende particolarmente cara e… viva.

Adriana Valerio


Note sugli studi di Roberta Fossati

Roberta Fossati, laureata alla statale di Milano, ha conseguito il dottorato
di ricerca in Storia dei Partiti e dei Movimenti Politici presso
l’Università degli Studi di Urbino.

È socia fondatrice della Società Italiana delle Storiche.

I suoi principali interessi sono la storia delle donne, la storia di genere
e il riformismo religioso contemporaneo.

Il suo primo studio, E Dio creò la donna. Chiesa, religione e condizione
femminile (Mazzotta, Milano 1977) è stato finalista al Premio Viareggio. Tra
le sue opere,
Elites femminili e nuovi modelli religiosi tra Otto e Novecento, Quattroventi, Urbino 1997;  Divo Barsotti.

La ricerca struggente di Dio, tra comunità e solitudine, Paoline 2016 e la cura del
libro Fede e radicalismo sociale di Dorothy Day, La Scuola, Brescia 2012