24.10.2016, MILANO: Presentazione “Il Libro dell’Incontro, vittime e responsabili della lotta armata a confronto”

“Non so da dove cominciare.

Come quando si pensa di descrivere un volto amato, e ci si accorge che è impossibile. (…)

Impastandosi con la mia vita (…) la storia che si racconta e si cerca di decifrare in questo libro si è intrecciata con l’impegno a favore della giustizia ripartiva. (…)

Ecco, intanto ho confessato: per me si tratta di una storia d’amore (con tutto quello che di meraviglioso, di deludente e di doloroso l’amore porta con sé). Amore per le persone e per le loro storie, amore per la ricerca della giustizia.”

 

Lunedì 24 ottobre alle 15.00 presso il teatro del nostro Istituto avremo il piacere di ascoltare Claudia Mazzucato, professore associato di Diritto Penale all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e coautrice dell’opera Il Libro dell’Incontro, vittime e responsabili della lotta armata a confronto, ed. Il Saggiatore.

Questo libro cambia la storia d’Italia e il modo di concepire la giustizia.

Muovendo dalla constatazione che né i processi né i dibattiti mediatici all’insegna della spettacolarizzazione del conflitto sono riusciti a sanare la ferita, un gruppo numeroso di vittime, familiari di vittime e responsabili della lotta armata degli anni settanta in questi anni ha iniziato a incontrarsi, a scadenze regolari e con assiduità sempre maggiore, per cercare – con l’aiuto di tre mediatori: il padre gesuita Guido Bertagna, il criminologo Adolfo Ceretti e la giurista Claudia Mazzucato – una via altra alla ricomposizione di quella frattura che non smette di dolere; una via che, ispirandosi all’esempio del Sud Africa post-apartheid, fa propria la lezione della giustizia riparativa, nella certezza che il fare giustizia non possa, e non debba, risolversi solamente nell’applicazione di una pena.

Il libro dell’incontro racconta questa esperienza, accostando una rigorosa riflessione metodologica alle vive voci dei protagonisti, alle lettere che si sono scambiati negli anni, alle loro parole fragili, pronte al cambiamento, alla loro ricerca di una verità personale e curativa che vada oltre la verità storica e sappia superare ogni facile schematismo.

Siete tutti vivamente invitati.

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