Dal 23 al 28 Maggio: Attraversamenti, Itinerari Musico-Teoretici tra Conservatorio e Università

Quando:
27 Maggio 2016@15:30–18:00
2016-05-27T15:30:00+02:00
2016-05-27T18:00:00+02:00
Dove:
Conservatorio di Verona (Auditorium) e Università di Verona (Polo Zanotto)
Costo:
Gratuito

Dal 23 al 28 maggio nella città di Verona, diviso tra Università e Conservatorio, avrà luogo Attraversamenti, un innovativo trait d’union tra le due istituzioni statali oggi chiamate a nuove forme di collaborazioni accademiche caratterizzate da affinità e complementarità d’intenti.

Attraversamenti Manifesto 2016

Attraversamenti-Manifesto-2016

Attraversamenti, che prende nome dai Passages di W. Benjamin, intende costruire ponti di intersezione tesi alla realizzazione di progetti, ricerche ed eventi comuni tra Conservatorio e Università.

La nutrita serie degli eventi di maggio non ha, dunque, carattere occasionale, ma vuol proporsi come pionieristica apertura di spazi musico-teoretici da sviluppare nel tempo e sotto l’egida di tematiche comuni.

 Il Tempo declinato in vari modi è argomento quest’anno: oggetto di indagine praticamente infinito e caro tanto ai musicisti quanto agli storici e ai filosofi teoretici.

Il dato più affascinante è rappresentato dalla profonda eterogeneità degli apporti che disegna una pleiade di approcci diversi alla tematica del Tempo. Compare qui un tempo religioso e trasfigurato, che apre e modifica il ritmo del pensiero e, attraverso la musica, intuisce e coglie ed esprime molte dimensioni dell’invisibile. E’ presente il tempo indagato nella sua dimensione infinita, ciclica ed eterna; ma, sulla sponda opposta, anche il tempo messianico, futuro e altro per definizione, che osa pensare se stesso dopo la fine del Tempo. E’ rappresentato il tempo astorico, matematico, altamente formalizzato, nonché il tempo fenomenologicamente inteso: quel tempo che attraverso una musica intrisa di presupposti filosofici prova a statuire nuove dimensioni croniche e spaziali, provocando l’uomo a nuovi sistemi percettivi.  Il Tempo è pure declinato secondo strutture ontologiche complesse che fondano, in pieno Seicento, la nascita di un nuovo tipo d’uomo: legato, questo tempo, all’Organo inteso come strumento cosmico e antropomorfo (idea che mette capo per converso all’immagine di uomo-strumento risonante) e come protagonista, in pieno Novecento, di una nuova alba, ricca di alte dimensioni spirituali.

E poi il grande paradosso della immobilità dell’attimo, purtuttavia densissimo persino nel silenzio – che è apice della musica, concentrazione di parola ineffabile.

Ancora: il Tempo intrattiene relazioni complesse con il mondo del Jazz e la sua speciale gestione dei concetti di inventio, improvvisazione, disarmonia, conversazione, tempo aperto. Se è vero, poi, che organizzare musicalmente il tempo significa trascenderlo, allora è di fondamentale interesse, qui, l’apporto degli interpreti in gioco nonché di quelle forme di comunicazione musicale che risultano radicate in una concezione globale della natura, recuperata nel suo senso arcaico, capace di accogliere timbri profondamente eterogenei, e una intera fioritura di tempi sincronici e tuttavia differenti.

Sarà indagato pure lo straordinario, intricato rapporto tra tempo interiore e parola nel primo Novecento: tempo psicologico ed esistenziale con estensioni nella musica composta oggi, qui magistralmente rappresentata. E i sottili, sotterranei legami espressivi che avvincono gran parte del nostro Novecento al lascito wagneriano: eredità complessa, polivalente per natura e analogicamente estesa a tutte le arti e a ogni forma di pensiero.

Poi, secondo una formula da ribadire ogni anno e che è a tutti molto cara, ecco lo spazio dedicato a una donna: Hildegard von Bingen, pensatrice, musicista, religiosa, colta nella sua doppia dimensione creativa caratterizzata da intreccio tra mistica e musica, progetto di elevazione interiore e visioni di Dio.

I Professori impegnati, tutti filosofi, storici, musicisti di grande caratura, sono accompagnati paritariamente da giovani professionisti della musica e della filosofia; la missione di Attraversamenti è difatti anche questa: preparare un terreno di scambio che valorizzi le giovani generazioni e ne propizi i progetti comuni.

Interessante è, infine, l’apertura di una tavola rotonda di giovani studenti supervisionata da docenti, sabato 28 maggio mattina in Conservatorio: l’impostazione seminariale e maieutica della discussione consentirà un interessante raffronto tra mondi (mondo teoretico e mondo musicale) intorno ad argomenti condivisi, senza escludere, in linea di principio, nessuna fascia di età, nessun apporto, ma anzi sollecitando interazione col pubblico.

Imprescindibile è poi l’apporto di settori universitari specifici: il Centro di Ricerca Orfeo – Suono Immagine Scrittura, votato alla indagine intorno a componenti estetiche e creative del pensiero: organo importantissimo per l’ampiezza di vedute e le prospettive evolutive proprio in rapporto al Conservatorio cui è legato da naturali affinità di fondo; e il Master in Consulenza filosofica di Trasformazione, impegnato in una affascinante scommessa sul futuro dei giovani – che non vedano deperire la propria vocazione filosofica ma ne mettano in pratica i più fecondi motivi, facendo ingresso nel mondo del lavoro con questo alto bagaglio.

Graditissima quest’anno la collaborazione con Verona Risuona, rassegna ormai consolidata nella città di Verona e organizzata in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Verona e l’Accademia di Musica e Teatro di Göteborg.

L’ingresso a tutti gli appuntamenti è gratuito fino ad esaurimento dei posti disponibili.

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