Alla canadese Alice Munro il Premio Nobel per la Letteratura

Alice Munro vince il Premio Nobel per la letteratura. È considerata il «Cechov» canadese
di Stefano Biolchini


Nata nel 1931 in Ontario, a Whingham, la scrittrice canadese Alice Munro è il premio Nobel per la letteratura 2013. L’autrice, che è stata premiata – come si legge nella motivazione – per essere “master of the contemporary short story,” è nota anche nel nostro paese per le sue numerose raccolte di Racconti, tra cui “Chi ti credi di essere”, “Segreti svelati”, “In fuga”.

«Sono stordita…Ho saputo solo ieri di essere in lista». Sono le prima parole di Alice Munro, rilasciate al network canadese Cbc. «Ora spero ci sia più attenzione per gli scrittori canadesi», ha aggiunto la Munro, che stava dormendo al momento dell’annuncio del Nobel, avvenuto quando in Canada erano le 4 del mattino. L’Accademia ha infatti fatto sapere di non essere riuscita a comunicare alla scrittrice la sua vittoria perché “irraggiungibile al telefono”. Da qui la scelta di lasciarle un messaggio sulla segreteria.

Alla canadese Alice Munro il Premio Nobel per la Letteratura

Conosciuta in tutto il mondo per il suo stile narrativo, caratterizzato da chiarezza e realismo psicologico, già vincitrice per tre volte del Governor General’s Award, il principale premio letterario canadese, la Munro spesso ha pubblicato suoi contributi su The New Yorker. Lo scorso luglio, a 82 anni, ha annunciato di «non voler più scrivere» sulla scia di Philip Roth – che era anche tra i favoriti al Nobel -, e della quale Mondadori ha da poco pubblicato un Meridiano, perchè «maestra del racconto contemporaneo» come spiega la motivazione dell’Accademia Reale Svedese.

Al centro delle sue opere, in gran parte ambientate nel Southwestern Ontario, vi sono sempre le relazioni umane lette attraverso la “normalita” della vita quotidiana. Il suo stile narrativo – caratterizzato da una voce narrante che spiega il senso degli avvenimenti – spinse l’autrice statunitense di origine russa Cynthia Ozick a definirla “la nostra Cechov”.
Particolarmente schiva e allergica alle interviste, che ha concesso solo raramente, la Munro vive a Clinton. Nel 2009 rivelò di essersi sottoposta ad un intervento di bypass alle coronarie e di essere stata operata per un tumore.

Malgrado i successi e i riconoscimenti letterari ricevuti in oltre quarant’anni di attività rimane un personaggio poco conosciuto. «Non ho alcun talento, non sono un’intellettuale e come casalinga me la cavo piuttosto male, quindi nulla può disturbare la mia attività», aveva spiegato alcuni anni fa in un un’intervista; la decisione di darsi alla letteratura risale alla sua adolescenza e il primo romanzo, “The dimensions of a shadow”, venne pubblicato nel 1950, quando era ancora studentessa universitaria.

Sposata nel 1951 con James Munro – con cui ha avuto quattro figli – si trasferì nel 1963 a Victoria dove aprì una libreria, Munro’s Books, divenuta famosa anche negli Stati Uniti; nel 1968 ricevette il Premio del Governatore generale per “Dance of the happy shades”, il primo riconoscimento di una lunga serie.

Dopo il divorzio, nel 1972, si trasferì presso l’università del Western Ontario e nel 1976 si sposò con Gerald Fremlin; nel 2009 ricevette il Man Booker Prize International e l’ultima raccolta di racconti, “Dear Life” risale al 2012.
«Alice Munro è nota soprattutto come autrice di racconti ma sa portare in ciascuna storia altrettanta profondità, intelligenza e precisione come la maggior parte dei romanzieri in tutta la loro opera: leggere Alice Munro è imparare ogni volta qualcosa cui non si era mai pensato prima», si legge nelle motivazioni della giuria del Nobel.