Quale teologia per quale pubblico?
Tenendo conto che il CTI esiste per “favorire la visibilità delle teologhe nel panorama ecclesiale e culturale italiano”, e prendendo spunto da una strategia recentemente proposta da Marinella Perroni, mi rivolgo a due giganti del passato per guardare al futuro.
Per capire in che cosa consiste la teologia pubblica, prendo in esame il pensiero di uno dei suoi primi e principali esponenti, David Tracy. La sua proposta solleva due domande fondamentali: Una teologia pubblica è possibile nel nostro paese? Quale spazio c’è per le donne in una teologia pubblica? Se la risposta alla prima dipende dal punto prospettico che si occupa, per rispondere alla seconda, mi rivolgo a Elisabeth Schüssler Fiorenza che opera in un contesto simile ma diverso da quello di Tracy. Sostengo che la sua idea di ekklesía di don/ni offra degli spunti di riflessione utili al CTI per una teologia pubblica, idea che illustro traendo alcuni spunti da Atti 2