Gli occhi dell’ unica italiana inviata a monitorare le prime storiche elezioni in Birmania sono di una trevigiana

Sittwe-Birmania-Non riesco ancora superare la fatica di un giorno e di una notte passata tra seggi elettorali ,sedi di aggregazione di voto ,nel seguire code enormi di persone che dalle sei del mattino ,sono state in attesa di votare per la prima volta,dopo 25 anni di governo militare,ma riesco ad aprire il mio “lento internet ” e sbircio i giornali internazionali tra cui quelli nazionali e vedo , in prima pagina ,la foto di Aung San Su Kyi vincente.Come sempre una strana sensazione mi prende quando noto fratture con la realtà.Io sono qui a lavorare da più di un mese ,inviata dal governo a rappresentare come unica italiana,l’ Italia dentro la primissima missione di monitoraggio elettorale in Birmania, ma oggi dall ‘Arakan State ,all’ ovest della Birmania, in cui mi trovo, vedo la situazione molto più complicata.Sì la “Lady” , con un nobel per la pace nel suo faticoso percorso, per la resistenza opposta per 10 anni alla giunta militare,ha vinto nella regione della capitale ,ma il verdetto manca ancora per 14 stati e la strada in queste ore, è ancora faticosa .per il suo partito NLD(National Democratic Party).Povertà ,conflitti etnici ( sono 135 le etnie riconosciute) corruzione,ed un montante nazionalismo birmano buddista, che ha fatto approvare 4 leggi sulla “razza e religione”,con espulsione di un milione di rohingja mussulmani negli ultimi anni ,rendono ancora difficile,in queste ore , il verdetto di vincita totale.E’ vero rimane sempre un ‘esperienza emozionante, essere storicamente presente nel 2015 ai primissimi passi di un paese verso elezioni “free and fair”ed aperte,ma già l’ ho sperimentata più volte anche in Tunisia nel 2011 dopo la cacciata di Ben Ali. Ho il privilegio di vivere queste esperienze,molto spesso rappresentando come unica italiana, il mio paese e quindi anche i cittadini trevigiani,ma quando ritorno, un pò “spaesata”a Treviso,sento che vorrei raccontare ai nostri giovani trevigiani distratti,a volte non più motivati alla politica vera, che nello stesso momento in cui loro “girano”per le piazze trevigiane a trovare un senso della loro vita, incontro altri giovani ,come ora ,che per la primissima volta in assoluto si mettono,emozionati in coda per votare. Certo , li guardo sorridente e preoccupata perchè so che non hanno ancora la consapevolezza che la strada delle democrazie , è molto tortuosa e lunga ovunque .

Annalisa Milani (Birmania o Myanmar)
9 novembre