Caterina Ciriello: Il contributo delle religiose uditrici al perfectae caritatis

Questo libro nasce dal desiderio di far conoscere in modo più approfondito una piccola parte della storia del Vaticano II, piccola ma importante per la Chiesa e per la vita consacrata: il contributo delle religiose uditrici alla elaborazione del Perfectae Caritatis. In troppi ancora ignorano l’esistenza ed il serio lavoro di questo gruppo di donne che, coraggiosamente – sfidando le diffidenze di molti padri conciliari – hanno prontamente risposto all’invito del beato papa Paolo VI, il quale nel discorso dell’8 settembre 1964 a Castel Gandolfo annunciava che era giunta l’ora di «mettere più in alto onore e in maggiore efficienza la vita religiosa femminile», perfezionando il vincolo che la unisce alla Chiesa intera. La vita religiosa, infatti, è uno «speciale dono nella vita della Chiesa» (LG 43) e come tale deve crescere e rinnovarsi all’unisono con essa. Questo è stato il filo conduttore che ha animato gli interventi delle religiose uditrici per la revisione del Decreto.

È fondamentale partire dal passato per giungere ad un programma futuro passando per le sfide e le difficoltà del momento presente, che indubbiamente sono tante. Ma una vita vissuta nello Spirito, alla sequela di Cristo è la chiave indispensabile per costruire il futuro e guardare alla gioia della resurrezione, non alla durezza della passione e della croce, che pure è presente nella nostra vita, come in quella di ogni cristiano. Il nostro Dio è il Dio dei vivi, il Dio di Gesù Cristo, della vita, della gioia dell’amore. La gioia non deve diventare un fatto speciale, raro, ma deve essere noi ogni giorno, perché solo dalla nostra gioia ci potranno riconoscere.


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