[Pasqua 2008] Dopo l’assemblea nazionale …

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L’assemblea nazionale del 2 marzo, pur essendo un momento ordinario della vita del CTI, è
stata importante. A parte le suggestioni dei luoghi che, in ogni ora del giorno e della notte, parlavano di storia e di assoluto, di grandiosità e di bellezza, di fede e di apostasia, la tonalità di fondo della
nostra riflessione seminariale prima e del nostro confronto assembleare poi è stata quella della vivacità. Degli interessi, della discussione, della partecipazione…

 
 

 
1. SEZIONE
STUDENTI. Una prima decisione importante è stata quella di aprire una
“sezione studenti” per studenti in teologia o in altre discipline,
comunque interessate/i all’approccio
di genere. Benvenute/i, allora a tutte/i! L’apertura sul sito di uno
spazio per voi è un segnale dell’apertura del CTI alla teologia del
futuro: contiamo davvero sulla vostra vivacità di interrogativi e di
proposte.

 
 

 
2. SEDE.
Intorno alla nostra sede qualcosa, sia pure ancora molto lentamente,
comincia a muoversi. Il fatto di poter condividere lo spazio e, così,
anche gli oneri resta un obiettivo primario.
Se qualcuno ha bisogno di un ufficio a Roma (anche solo per alcuni
giorni al mese e con possibilità di pernottamento) può farlo sapere ainfo@teologhe.org
: sarebbe davvero un grande passo avanti. Come anche la ricerca
di finanziamenti o di soci sostenitori: personalmente, credo davvero
che la qualità del nostro lavoro e la validità del nostro impegno
devono prima o poi trovare qualcuno disposto a farsi carico di un po’
della
nostra sussistenza. E credo che ciascuna/o di noi può ingegnarsi a
trovare un piccolo sostegno che consenta al CTI di organizzarsi sempre
meglio. Basterebbe che ciascun/a iscritto/a trovasse una/un nuova/o
socia/o,
anche solo un socio sostenitore!

 
 

 
3. SEGRETERIA.
Comincia, sia pure ancora con grande difficoltà, il funzionamento di
una segreteria grazie al lavoro volontario di alcune persone. Ci vuole
ancora un po’ di pazienza e, soprattutto,
grande tenacia: quando il lavoro di segreteria potrà svolgersi, almeno
in gran parte, nella nostra sede, finalmente si potrà dire che il CTI è
arrivato a trovare un’adeguata organizzazione. Purtroppo,
incontriamo sempre qualche difficoltà, ma speriamo davvero che prima
dell’estate sarà funzionante il software di segreteria e gli archivi
(cartacei e online) saranno definitivamente organizzati in sede.

 
 

 
4. VERSO
TZION. Ormai la scadenza per l’iscrizione definitiva si avvicina (30
marzo). Il gruppo si è andato costituendo e, per quel che ho sentito in
giro, grande è l’emozione. Vuole
essere un viaggio in cui la conoscenza dei luoghi e della loro storia,
delle vicende di una terra che è e resta terra della promessa per tutti
i credenti in un unico Dio ci insegnino a guardare all’oggi della fede
con speranza. Forse, proprio a partire da quella terra è ancora
possibile imparare a dire la fede in modo pienamente inclusivo.

 
 

 
5. ASSEMBLEA
ELETTIVA. Come previsto dagli Statuti, nel 2009 si devono tenere le
elezioni per rinnovare tutti gli organismi del CTI (Presidente,
Consiglio di Presidenza, Segretaria e Tesoriera). Sia
io, come Presidente, che il Consiglio di Presidenza in carica
rimettiamo il mandato. Per poterci preparare alle elezioni con la
massima serietà, cercheremo durante l’anno di favorire un’ampia
informazione sulla
situazione delle iscritte e sulle risorse che ciascuna può mettere a
disposizione del CTI. E’ stata fissata già la data dell’assemblea
elettiva per favorire la partecipazione del maggior numero delle socie.
Si terrà a Roma il14-15 febbraio 2009 . Il luogo prescelto è stato,
per acclamazione, lo stesso di quest’anno e cioè “la terrazza”
dell’Istituto Maria Bambina di piazza San Pietro.

 
 

Scrivere queste righe
nel giorno in cui le chiese celebrano la pasqua del Signore mi spinge a
far arrivare a tutte/i un pensiero che
è, nello stesso tempo, un augurio. Le narrazioni evangeliche ci
lasciano capire che la fede nella risurrezione nasce e matura lì dove
ci sono uomini e donne disponibili a sperare oltre ogni speranza. E’
sempre
stato questo che Dio ha chiesto agli uomini e alle donne a cui Egli si
è rivelato come promessa. Nelle piccole e nelle grandi cose, nel
quotidiano di una vita fatta di obbedienza e di gratitudine e nella
visione di
una pienezza del tempo in cui non avremo più bisogno di credere e di
sperare.