Il Vangelo che abbiamo ricevuto
Appuntamento a Firenze-Rifredi,
Parrocchia di S. Stefano in Pane, Via
delle Panche, 36
6 febbraio 2010, ore 9
Firenze 2: Il Vangelo ci libera, e non la Legge
è possibile ricevere il DVD che contiene tutto Firenze 2, inviando una richiesta a:
Fabio Nardelli
Fondazione per le Scienze Religiose
Via San Vitale 114
40125 Bologna
includendo euro 10.00 per le spese
lo riceverete al vostro indirizzo postale entro una settimana circa.
Cari
amici
Il 16
maggio scorso, quanti eravamo convenuti per ridirci il Vangelo che abbiamo
ricevuto, ci siamo lasciati con la volontà comune di rivederci. In questi mesi,
il gruppo dei primi firmatari si è perciò ritrovato più volte per programmare
il prossimo incontro. Lasciata alle nostre spalle la necessità di dar voce
ancora una volta al disagio di tanti nella chiesa di oggi, abbiamo pensato a un
argomento forte, capace di portare a una maggiore autenticità della nostra
esperienza cristiana. Come la volta precedente, non vogliamo parlare contro
nessuno, ma preferiamo riflettere sui fondamenti e sui dati originari della
nostra fede.
A tale
proposito ci è sembrato che, nella mentalità prevalente, il Vangelo rischi di
essere ridotto a codice di comportamento morale, mentre esso è soprattutto
l’annuncio dell’amore del Padre, quale si è manifestato e reso disponibile a
tutti nella persona di Gesù morto e risorto. A chi accoglie nella fede questo
vangelo è stato comunicato il dono dello Spirito e della vita riconciliata. La
voce di Paolo (Rom 11, 32) ci ha annunziato che Dio ha rinchiuso tutti nel
peccato (e pertanto ci riconosciamo come comunità di peccatori) ma a tutti ha
usato misericordia (e pertanto sappiamo di essere comunità di riconciliati). La
stessa voce ci dice che chi si affidasse alle strade della Legge resterebbe
nell’impotenza della carne (Rom 8, 1-8). D’altra parte il vangelo del Regno
predicato da Gesù ci fa chiedere di essere liberati dal male e dunque ci rende
attenti a quest’ombra di morte che ci sovrasta.
La
riduzione del Vangelo a codice di etica svilisce e copre questa verità
paradossale della condizione dei credenti. Invece, solo restando dentro tutta
l’ampiezza e la profondità del vangelo, è possibile parlare a noi stessi, ai
nostri fratelli e alle nostre sorelle dentro e fuori della chiesa visibile, per
sperimentare assieme a tutti la potenza liberante del Vangelo.
Come per
il 16 maggio scorso, questo invito non vuole escludere nessuno, né comunità né
singole persone, ma tutti coloro che condividono le nostre preoccupazioni
saranno i benvenuti non da ospiti o stranieri, ma come concittadini della
città dei santi. E, con il metodo già sperimentato, che è quello sinodale,
ognuna/o di Voi è invitata/o a reagire a questa lettera, a esprimere la propria
valutazione dell’oggi ecclesiale con riferimento all’argomento e a
suggerire indicazioni per i relatori. I vostri interventi saranno comunicati a
tutti coloro che hanno sottoscritto il nostro manifestino iniziale e che hanno
partecipato al precedente incontro, oltre ad essere presi in seria considerazione
da coloro che introdurranno la riflessione comune.
Firenze 2: Il Vangelo ci libera, e non
la Legge
Parrocchia di S. Stefano in Pane,
Via delle Panche, 36
Firenze-Rifredi 6 febbraio 2010
Orario dei lavori
9.00
Lettura del Vangelo, Padre nostro, Introduzione di Paolo Giannoni
9.15
Romano Penna, Il Vangelo fine della Legge: Gesù e Paolo
10.00 Discussione
(3 minuti ciascuna/o) e ripresa finale di R. Penna
10.45
Intervallo
11.00
Pino Ruggieri, Oltre il demone dell’etica: il Padre di Gesù
11,45
Discussione (3 minuti ciascuna/o) e ripresa finale di P. Ruggieri
12,30
Intervallo
12.45
Preghiera in chiesa – proposta di austerità* – intervallo
13,45
Testimonianze:
Rita Intiso, p. s. di Gesù; Daniele Simonazzi
14,10
Maria
Cristina Bartolomei – Italo De Sandre, Sulla situazione attuale della
chiesa: un seminario
15.00
Discussione (5 minuti ciascuna/o) e ripresa finale di Bartolomei-De Sandre
17.00
Paolo Giannoni, Conclusione
17.20
Preghiera di invocazione
*
lasciamo la libertà di aderire a questa proposta di austerità (non viene
organizzato il pranzo; ognuna/o potrà eventualmente sopperire secondo le
proprie esigenze). Il silenzio orante vuole essere una invocazione e un
commento della situazione di disagio che viviamo nella attuale fase della vita
della chiesa.