[8 Dicembre 2009] Avviare il settimo anno di attività …

Ben sapendo che, sempre, la nostra vita intreccia insieme routine e novità, tutti noi cominciamo ogni nuovo anno con qualche aspettativa. Viviamo in un tempo in cui tutto ciò che noi facciamo sembra condannato ad avere vita breve. Il moralismo sull’incapacità degli uomini e delle donne di oggi a restare fedeli a ciò che si pensa e si sceglie non mi sembra né soddisfacente né convincente. E’ semplicemente un dato: l’aspettativa di vita si allunga, ma la durata delle nostre esperienze si accorcia. Il teorema della priorità dell’essere rispetto all’avere o l’allarme sulla logica consumistica rivela tutta la sua insufficienza dal momento che la moltiplicazione delle iniziative e l’accelerazione dei ritmi sono diventate condizioni fondamentali del nostro vivere a cui nessuno può far finta di non sottostare.

Avviare il settimo anno di attività del CTI significa fare i conti
anche con questo. A volte sembra persino che la situazione della
teologia in Italia e, in particolare, della teologia delle donne, oltre
che mutata, sia diventata, progressivamente, sempre più inafferrabile.
Capita di incontrare, nei posti più diversi, donne impegnate nello
studio e nella ricerca teologici, appassionate per una disciplina che
impone una gratuità almeno pari all’interesse. Ci si incontra, ci si
conosce, ci si apprezza, ma tutte attraversiamo le vite le une delle
altre come stelle cadenti, obbedienti alla legge dell’occasionale,
figlie di un tempo in cui i termini “coordinato e continuato” sono
diventati sinonimi di “precario e provvisorio”.

Una vita associativa
chiede, invece, appartenenza e continuità. Per questo, forse, conserva
un certo carattere di sfida. Con questa percezione avviamo allora un
nuovo anno di attività: ce la faremo a conservare il numero raggiunto
di 90 iscrizioni o, magari, ad arrivare, come avevamo sperato
all’inizio, a 100? Riusciremo a tenere aperta una via di comunicazione
tra noi effettiva ed efficace e riusciremo, soprattutto, ad aprire un
dialogo con le più giovani che intraprendono ora, in un momento così
faticoso per la vita delle nostre chiese, lo studio della teologia?

ISCRIZIONI
2010
. Dopo i primi cinque anni di vita l’Assemblea nazionale del 2009
ha deciso di portare la quota associativa a 40 euro (+ 15 per coloro
che intendono iscriversi all’Afert). Lo abbiamo discusso, l’accordo è
stato quasi unanime, anche perché l’iscrizione da diritto a una newsletter settimanale e un servizio di pagine-web personali che, a
ragione, ci vengono invidiati da molti. A questo proposito, il sito
test.teologhe.org continua a svolgere un servizio di grande qualità, se
pensiamo che è una delle poche voci che tiene viva la problematica di
genere in un contesto civile ed ecclesiale, come quello italiano, in
cui molte sono le estraneità, quando non addirittura le ostilità, da
superare.

PAGINE WEB. L’aggiornamento delle pagine-web
personali non sarà mai abbastanza caldeggiato: troppi sono i profili
che ancora mancano, non sempre puntuale è l’aggiornamento dei curricoli
e delle bibliografie. Non è un fatto marginale, né per coloro tra noi
che sono più attempate, né per le più giovani. Tra noi, le generazioni
più adulte hanno lottato per far uscire le donne dall’invisibilità.
Nelle società e nelle chiese. Non possiamo, ora, essere noi a
dimostrare che la misura di visibilità delle donne è unicamente quella
della commercializzazione dato che siamo proprio noi le prime a
renderci invisibili.

ASSEMBLEA 2010. Il momento assembleare,
lo sappiamo è importante e produttivo nella misura in cui raccoglie un
numero significativo di presenze. Anche se quest’anno vorremmo
concentrare le nostre forze su un convegno nazionale in autunno,
l’Assemblea annuale avrà luogo come previsto dallo Statuto. Per
facilitare la partecipazione la terremo a Roma sabato 27 febbraio dalle
ore 15.00 alle ore 18.30
. Cercheremo di ospitare per la notte chiunque
ne abbia bisogno. All’ordine del giorno, oltre alle incombenze annuali,
la progettazione del II Convegno nazionale.

II CONVEGNO
NAZIONALE 2010
. Dopo ben sei anni dal I Convegno nazionale, tenutosi a
Roma (Campidoglio) nel marzo 2004, e dal Convegno europeo, tenutosi
sempre a Roma a un anno di distanza, è chiara a tutti la necessità di
un momento tanto impegnativo quanto intenso di riflessione, proposta e
dibattito che facciano il punto sulla situazione del fare teologia come
donne nel nostro paese. In attesa dell’appuntamento internazionale di
Siviglia 2011 per il Congresso dell’Afert (24-28 agosto). La data
ipotizzata per il II Convegno nazionale del CTI è 12-14 ottobre.

SUI
GENERIS
. La collana del CTI ha visto nell’anno 2009 la pubblicazione di
due volumi (Cettina Militello, Volti e storie. Donne e teologia in
Italia
, e Jolanda Guardi e Renata Bedendo, Teologhe, musulmane
femministe
). Altri tre volumi sono previsti per il 2010. Costa
dedizione e sforzo, ma certamente contribuisce a fare della riflessione
teologica di genere un interlocutore della teologia italiana. La
diffusione dei volumi (quelli di quest’anno possono essere degli ottimi
regali di Natale!), organizzando anche presentazioni nelle proprie
città, dovrebbe diventare davvero un impegno in solido da parte di
tutte. E’, tra l’altro, l’unico sostegno economico che può venire al
CTI dalle proprie socie, oltre la quota di iscrizione.

SEMINARIO
CTI-ATI
. l Convegno sulla Mulieris Dignitatem (Assisi, novembre 2008), di cui sono stati pubblicati gli Atti, e quello sul Concilio di Trento (Trento, maggio 2009), di cui gli Atti sono in preparazione, hanno segnato due momenti forti della ricerca teologica del CTI. Per il 2010 prevediamo, per il mese di aprile (8-9), un seminario scientifico in cui confrontarci tra teologhe del CTI e
teologi dell’ATI su un tema scottante quale Né templi né altari? Sacro,
sacerdozio e sacrificio in prospettiva di genere
.

INCONTRI DI ZONA. Al Triveneto e alla zona Umbria-Marche si è affiancata nel 2009 la Sicilia: è davvero auspicabile che l’esperienza già collaudata possa diffondersi anche da altre parti perché questi momenti particolari, con la vivacità delle loro differenti proposte, consentono al CTI di radicarsi nella concretezza del vissuto e delle relazioni interpersonali. E’ sperare troppo che nel prossimo anno anche  Lombardia, Lazio e Campania trovino finalmente il modo di organizzarsi e la Toscana riprenda il percorso già avviato?

SEGRETERIA.
Sia pure con tempi dilatati rispetto alle previsioni iniziali, il
progetto di dotare il CTI di un programma elettronico di segreteria sta
cominciando a dare i suoi frutti. Il primo sarà la pubblicazione del
nuovo Annuario de-lle/gli iscritte/i. E’ importante che ciascuna
garantisca la correttezza dei propri dati e ricordi che, a norma di
Statuto, vengono considerate decadute le iscrizioni di coloro che non
sono in regola con la quota associativa per due anni.

Se anche
nel 2009 il CTI ha funzionato è stato grazie a tanti piccoli e grandi
apporti. La gratitudine è dovuta ma, forse, scontata e, soprattutto,
guarda al passato. Vorrei invece rivolgermi al futuro e sperare che,
come finora siamo andati avanti perché nei modi più diversi, in molti
hanno sostenuto il CTI, così avverrà anche per l’anno che ci aspetta.
Non sono forse proprio le risorse umane il più importante degli
investimenti per il futuro? Vorrei davvero che ciascuna/o sentisse che
può dare al CTI molto in intelligenza, perspicacia, voglia di fare,
collaborazione. Buon lavoro!

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8 dicembre 2009
festività dell’Immacolata Concezione di Maria