E’ uscito l’ultimo numero di quest’anno della rivista ESODO: “Legami. Le radici dell’amicizia”

Le esperienze di relazioni amicali presentate nel numero precedente mostrano che si può dire  non cosa è l’amicizia, ma come si vive, chi è l’amico. Si può raccontare questa esperienza che percorre in profondità la vita di ciascuno di noi, come la storia dell’umanità e del pensiero.  Una esperienza che sempre rinvia ad altro e agli interrogativi radicali dell’esistenza: si può, si deve, quindi cercare le radici di questo nostro vissuto, uno tra i più autentici, veri, e -proprio per l’impossibilità di attribuirne un significato univoco – naturalmente ambigui: è quanto si intende approfondire in questo secondo numero dedicato al tema. 

  L’amicizia infatti non è mai spontanea, data, conquistata una volta per tutte. Va costruita, come una virtù  e come un dono immeritato. È una scelta libera che, per non diventare dipendenza ed esclusività, rispecchiamento nel simile e separazione dagli altri, ha bisogno della maturità e della qualità umana delle relazioni, dell’equilibrio affettivo, che sa vivere liberamente il dono dell’amicizia e l’accoglienza gioiosa e non rancorosa, non gelosa delle amicizie che altri, gli stessi amici, vivono. Anzi è tale se feconda di nuove amicizie. Queste tematiche vengono negli articoli affrontate da diversi  punti di vista, attraverso l’interpretazione di significative amicizie nel racconto biblico (Rut e Noemi), nel Vangelo, nella vita di Simone Weil e di Etty Hillesum; attraverso l’analisi dei problemi presenti nelle comunità monastiche in particolare, nella pratica psicanalitica e nel rapporto dell’uomo con gli animali.

La difficoltà dell’amicizia è un problema decisivo oggi, in una società fluida e chiusa nello stesso tempo, di adulti che restano adolescenti e di giovani che faticano a maturare e a investire nel futuro. In questa realtà, che legami di amicizia possono esserci? Sembra prevalere una pratica di amicizia esclusiva che cerca nell’altro la rassicurazione psicologica, la gratificazione sentimentale, una predilezione gelosa verso chi non è proprio simile, non è del piccolo gruppo di appartenenza. Come possiamo maturare la gioia dell’amicizia espansiva, includente, generosa, ospitale?

Questi interrogativi relativi all’oggi sono approfonditi negli articoli che confrontano le diverse idee di amicizia nel pensiero politico in particolare, chiedendosi come sia possibile una convivenza in una  polis  in cui i legami di amicizia vengono impoveriti, frammentati in gruppi ristretti esclusivi.

Gli interventi sono di: L. Maggi, D. Canciani, M. A. Vito, N. Neri, A. Casati. L. Manicardi, P. De Benedetti, D. Garrone, L. Manicardi, L, Boccanegra, U. Curi, G. Pilastro

Nella seconda parte del numero vanno segnalate le recensioni e l’analisi della crisi con particolare riferimento al mercato del lavoro nel Veneto di B. Anastasia.

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