La Presidente della LCWR: le religiosa USA incomprese perchè non ascoltate

37153. CITTÀ DEL VATICANO-ADISTA. Ci troviamo in una posizione difficile e la Valutazione dottrinale che condanna la Leadership Conference of Women Religious dimostra che vi è una «grave incomprensione tra il Vaticano e le religiose». Questo, in sintesi, il contenuto della relazione della presidente della Lcwr, la francescana suor Florence Deacon, pronunciata il 4 maggio scorso nel corso dell’Assemblea triennale dell’Uisg, l’organismo che riunisce le Superiore delle congregazioni femminili di tutto il mondo (v. notizia precedente).

Nel suo intervento – che pubblicheremo in uno dei prossimi numeri di Adista Documenti – la religiosa ripercorre tutto il cammino degli ultimi anni, spiegando i motivi che hanno opposto in un duro conflitto l’organismo statunitense e il Vaticano.
Sul rapporto con le autorità ecclesiastiche Deacon è tornata in una intervista rilasciata al settimanale Usa National Catholic Reporter (7/5). Obbedire all’autorità, ha detto, comprende anche ascoltare Dio che parla attraverso le comunità, ascoltare «lo Spirito in mezzo a noi», oltre che le imposizioni dei vertici della Chiesa. «Se lo Spirito parla in mezzo a noi o è in tutti noi, allora autorità significa anche ascoltare gli altri», ha spiegato Deacon, che è superiora generale delle francescane nello Stato dello Wisconsin.
Le religiose di tutto il mondo riunite a Roma, ha detto Deacon al Ncr, «sono state molto contente della mia relazione, di poter sapere realmente che cosa conteneva la Valutazione dottrinale, perché spesso i media sensazionalizzano o estrapolano dal contesto, e in alcuni contesti si erano fatte una strana idea di ciò che sono le religiose negli Usa». Soddisfatte di come la Lcwr sta rispondendo all’attacco vaticano, le consorelle hanno offerto supporto e preghiera. Nel caso della presidente dell’Unione Superiore Maggiori italiana, suor Viviana Ballarin, che ha tenuto la sua relazione immediatamente dopo Deacon, questo supporto è stato espresso con molta cautela: «È stata molto prudente nelle parole. Ha detto chiaramente di essere solidale con noi come religiose», ma «è stata molto attenta a non usare un linguaggio di contrapposizione. Nemmeno noi vogliamo usare un linguaggio di contrapposizione, quindi sono stata contenta di come ha parlato perché quello che vogliamo raggiungere è il bene della Chiesa».
Suor Deacon ha parlato di «incomprensioni» riguardanti lo stile di vita delle religiose Usa: sembra «che non capiscano che noi preghiamo ancora insieme, che viviamo in comunità, che conserviamo molti degli elementi di una vita religiosa essenziale, fondata storicamente, ma che la viviamo in modo diverso». «C’è incomprensione riguardo al modo in cui siamo fedeli al nostro carisma oggi. Quando lo spieghiamo, o ci vedono, capiscono che siamo donne impegnate a vivere il Vangelo».
Riguardo all’intervento del prefetto della Congregazione per i religiosi, il card. Braz de Aviz, che ha parlato di una non collaborazione con la Congregazione per la Dottrina della Fede, suor Deacon ha affermato che «il punto è che i dicasteri non si confrontano. Ne ho sentito parlare anche a proposito di altre questioni. A giudicare da ciò che ha detto, è proprio quello che è successo». D’altronde, ha aggiunto, entrambe le Congregazioni vaticane implicate hanno nuovi vertici rispetto a quando il caso delle religiose Usa è nato: «Da quello che abbiamo sentito, sembra che i nuovi vertici non fossero in comunicazione tra loro».
Per quanto riguarda il futuro, la Lcwr incontrerà a breve – così ha concluso suor Deacon – i tre vescovi statunitensi incaricati della supervisione sull’organismo, mons. Peter Sartain di Seattle e i suoi “assistenti”: «Avremo una buona opportunità di dialogare». (ludovica eugenio)

da: Adista Notizie n. 18 del 18/05/2013