USA: “ha violato la morale cattolica”. E la diocesi licenzia l’insegnante lesbica

37169. COLUMBUS-ADISTA. Licenziata in tronco perché la sua relazione omosessuale viola gli insegnamenti della Chiesa, il suo contratto d’impiego e le politiche della diocesi. È finita così, almeno per ora, la vicenda che ha come protagonista Carla Hale, per 19 anni insegnante di educazione fisica presso la Bishop Watterson High School di Columbus, in Ohio. Nel marzo scorso, al rientro al lavoro dopo la morte della madre, i responsabili della scuola cattolica le hanno mostrato una lettera anonima inviata alla diocesi di Columbus, retta da mons. Frederick Campbell – nel cui dominio rientra la scuola – nella quale si esprimeva sconcerto per il fatto che in un necrologio della madre comparisse, accanto al suo nome, quello della sua compagna, comunicandole che il suo lavoro finiva lì.

Nella lettera di licenziamento la Bishop Watterson High School, dicendosi disponibile a scrivere un documento di referenze che attesti l’esperienza professionale e le abilità di insegnamento di Carla, asserisce che la sua relazione viola, oltre che le leggi morali della Chiesa cattolica, l’articolo 4116.1 del regolamento scolastico diocesano che stabilisce che «il personale delle scuole cattoliche deve essere esempio di professionalità e irreprensibilità sul piano morale», in armonia «con i valori morali dell’insegnamento di Cristo, dei dogmi della Chiesa e delle politiche della diocesi e della scuola». Nel porre termine al rapporto di lavoro, i responsabili della scuola si richiamano anche all’articolo 20.3 dell’accordo tra la diocesi di Columbus e la Central Ohio Association of Catholic Educators (COACE) il quale statuisce che «si può rescindere un contratto in qualsiasi momento per grave inefficienza o immoralità, per una grave condotta sul piano etico, o per dolosa e/o persistente violazione delle ragionevoli regole della scuola o dell’Ufficio diocesano delle scuole cattoliche».
Nonostante la Central Ohio Association of Catholic Educators abbia già fatto sapere che non la sosterrà, Carla Hale ha annunciato che darà battaglia, avendo dalla sua un’ordinanza municipale che vieta discriminazioni sul posto di lavoro basate sull’orientamento sessuale. Legge che, secondo l’avvocato di Carla, Tom Tootle, non prevede alcuna eccezione per le istituzioni di tipo religioso.
In attesa di sapere come andrà a finire, un primo risultato Carla l’ha già raggiunto: la petizione a sostegno del suo reintegro, lanciata su change.org, è volata in poco più di un mese a quota 130mila firme (mentre non sta andando altrettanto bene la petizione di segno contrario che appoggia la decisione della scuola e invita mons. Campbell a difendere la libertà religiosa, ferma a quota 700). «La diocesi dice che la sua missione è di trasmettere agli studenti l’amore, l’accoglienza, la tolleranza ma, nel caso di Carla, non ha messo in pratica niente di tutto ciò», vi si legge. «È per questo che dobbiamo ribellarci e far sapere che questa decisione è inaccettabile. Se non lottiamo contro questa decisione ora, la cosa si ripeterà e non lo possiamo permettere». «Abbiamo il dovere, nei nostri confronti e nei confronti di Carla – concludono i firmatari –, di far sì che la diocesi di Columbus ci ascolti e faccia marcia indietro». (ingrid colanicchia)
da: Adista Notizie n. 19 del 25/05/2013