Il CTI promuove l’appello “per la riabilitazione di Ernesto Bonaiuti”. Adesioni ancora possibili.

Carissimo, carissima ,

ti scriviamo per informarti che oggi, dopo mesi di paziente raccolta, io e Gianfranco Monaca stiamo diffondendo l’Appello per la riabilitazione di Ernesto Buonaiuti che hai firmato.

Ti uniamo il comunicato stampa, il testo dell’appello e una biografia.

Il momento ci sembra propizio, in particolare dopo quello che papa Francesco ha detto a proposito di Rosmini  (vedi comunicato).

Ci rendiamo conto che non siamo riusciti a raggiungere tutti quelli che, probabilmente, avrebbero firmato. Possiamo farlo da ora in poi. Per favore attivati per raccogliere altre firme.

Speriamo che sia l’inizio di  iniziative ed interventi che possano dare vita a una specie di campagna permanente che porti a dei risultati concreti, come minimo quello di fare riparlare di Buonaiuti a tutto campo, sia nel mondo cattolico che in quello laico.

Questa mail viene inviata a tutti i firmatari; gli indirizzi  sono in chiaro per permettere una circolazione di informazioni e di opinioni  da ognuno dei firmatari a tutti gli altri.

L’elenco completo, con le adesioni  in ordine cronologico di arrivo, è leggibile su <www.noisiamochiesa.org>

Un abbraccio fraterno

  • Gian Monaca
  • Vittorio Bellavite

30 giugno 2014

 

Comunicato stampa

Ernesto Buonaiuti: una grande figura del cattolicesimo italiano da riscoprire e riabilitare

La figura di Ernesto Buonaiuti non è dimenticata nella cultura cattolica e laica del nostro paese. Permane la sua statura di grande storico, giornalista, teologo, di uomo sempre fedele alla sua Chiesa. Buonaiuti  denunciò come antievangelica la politica ecclesiastica del suo tempo, si oppose  al Concordato e rifiutò di firmare l’obbedienza al fascismo: fu scomunicato e espulso dall’insegnamento universitario e ancora oggi resta escluso dai normali circuiti informativi.

Per iniziativa di Gian Monaca e di Vittorio Bellavite, sono state raccolte nel tempo firme perché  gli venga riconosciuto il ruolo fondamentale che ebbe nel percorso che portò al Concilio Vaticano II e perché diventi nuovamente un pensatore di riferimento per tutta la cultura italiana e, in particolare, per il mondo cattolico non solo italiano. Questo obiettivo è stata condiviso finora da molti, cristiani, “laici” e non credenti.

Come cattolici, il momento ci sembra propizio per questa proposta. Papa Francesco il 4 aprile a S.Marta , con evidente riferimento ad Antonio Rosmini, disse:  “Ma come, ieri era un eretico e oggi è un beato? E’ che ieri quelli che avevano il potere volevano silenziarlo, perché non piaceva quello che diceva. Oggi la Chiesa, che grazie a Dio sa pentirsi, dice: ”No, quest’uomo è buono! Di più , è sulla strada della santità”.

In allegato, oltre a una biografia, il testo dell’Appello. In calce al testo sono riportate le firme più note secondo il seguente ordine: associazioni e movimenti, riviste, esponenti del mondo cattolico e non. Le adesioni  sono a oggi 202.

E’ stato inoltre rivolto un invito al sindaco di Roma perché sia tributato un pubblico riconoscimento   a questo “prete romano di Ripetta” come Buonaiuti ha sempre avuto l’orgoglio di qualificarsi, e che ha diffuso in tutta Europa la stima per la cultura italiana.

Le adesioni sono aperte e possono essere inviate ai promotori. Dopo l’estate sarà possibile organizzare iniziative di diverso tipo, a partire dalla segnalazione al grande pubblico delle sue opere e degli studi che gli specialisti continuano a produrre. Da oggi i firmatari e coloro che si riconoscono in questo progetto potranno attivarsi autonomamente nei più diversi modi anche promuovendo a livello locale progetti o manifestazioni  a cui forniremo tutto l’appoggio possibile mediante la diffusione delle relative notizie.

Roma, 30 giugno 2014

I promotori

Gian Monaca  <astensis@promotus.it>  tel. 0141-216642,   cell. 3475767589

Vittorio Bellavite  <vi.bel@iol.it> tel. 022664753,  cell. 3331309765

 

Allegati:

Biografia di don Ernesto Buonaiuti

Comitato promotore per una migliore conoscenza
e per la riabilitazione di Ernesto Buonaiuti nella Chiesa e nella società

Ernesto Buonaiuti era nato a Roma nel 1881; allievo del Collegio Romano, ricevette l’ordinazione presbiterale nel 1903. Intelligenza acuta e indagatrice, incaricato dell’insegnamento nello stesso Pontificio Collegio Romano, assunse posizioni non gradite e fu scomunicato per aver condiviso e propagandato idee moderniste. Scomunicato dalla gerarchia vaticana, fu privato dell’insegnamento nelle università ecclesiastiche  per cui passò all’insegnamento universitario statale. Professandosi cattolico convinto, fu tra gli ecclesiastici più contrari al Concordato, e mantenne una posizione radicalmente critica nei confronti della politica vaticana in questo ambito, per cui era considerato un elemento di disturbo sia da parte ecclesiastica che da parte governativa. Nel 1931 fu rimosso dal proprio ruolo di docente anche presso l’Università di Roma avendo rifiutato il giuramento di fedeltà al regime fascista che  furono invitati. a prestare i circa millecinquecento professori delle Università italiane. Soltanto dodici vi si rifiutarono:  Ernesto Buonaiuti era tra questi . Il Vaticano, che aveva chiuso nel 1929  la “questione romana” con i patti del Laterano, pur ritenendo abusiva la richiesta di giuramento, non volle urtarsi con il regime e consigliò i professori di area cattolica di giurare “con riserva mentale” cioè ponendo come condizione, nel segreto della propria coscienza, che si sarebbero attenuti a tale giuramento solo se ciò non avesse loro imposto doveri contrari alla fede cattolica.

Perdette in tal modo ogni sostegno economico e si affidò unicamente all’appoggio di amici ed estimatori. Dopo la caduta del fascismo fu reintegrato nei ruoli del magistero universitario, ma privato dell’insegnamento: nel Concordato era stata inserita una norma “ad personam” (art.5 terzo comma) che impediva agli scomunicati di adire a posti statali che comportassero contatto con il pubblico. Sgradito, come cattolico, ai partiti di sinistra e come scomunicato dai politici di obbedienza vaticana, non fu mai riabilitato ufficialmente, anche se molte delle sue posizioni riecheggiarono nei dibattiti conciliari del Vaticano II e furono riprese nei documenti ufficiali. E’ nota la stima che aveva per lui Angelo Roncalli, al tempo degli studi romani. Buonaiuti morì a Roma nel 1946, e fu privato della sepoltura ecclesiastica, essendosi rifiutato di ritrattare le proprie posizioni; la sua memoria restò nell’ombra per decenni, dal momento che, pur trattandosi di una figura di testimone eticamente e giuridicamente superiore a ogni motivo di critica, Buonaiuti fu considerato scomodo da tutti i centri di potere, data la sua irriducibile fedeltà alla propria coscienza e alla propria onestà intellettuale e morale, al di sopra di ogni altra considerazione.

Riteniamo che l’evoluzione delle sensibilità politico-sociali e religiose, che ha condotto a rivedere numerose manifestazioni di intolleranza del passato, costituiscano un clima favorevole alla rivalutazione pubblica delle sue virtù civiche e religiose, soprattutto in un tempo come il nostro, in cui da ogni parte si fa giustamente appello alla capacità personale di resistenza critica al conformismo intellettuale e al relativismo morale.

Nell’ambito di queste considerazioni promuoviamo un “Comitato per una migliore conoscenza e per la riabilitazione  di Ernesto Buonaiuti nella Chiesa e nella società”, la cui adesione proponiamo a esponenti della cultura cristiana e laica, a movimenti, riviste, associazioni, centri studi e a tutti. L’apertura di un sito Internet e la divulgazione dei testi di Ernesto Buonaiuti sono i primi concreti obiettivi.

  • Agire politicamente”-coordinamento di cattolici democratici, Centro Studi “Romolo Murri”-Urbino,  Coordinamento delle comunità cristiane di base, Coordinamento delle teologhe italiane, “Fine settimana” (Verbania), Il Guado-omosessuali credenti, Movimento per la società di giustizia (Lecce), “Noi Siamo Chiesa”, Consulta torinese per la laicità delle istituzioni
  • Confronti, Adista, Koinonia, Il Tetto, Il foglio (Torino), Il Gallo, Tempi di fraternità Viator
  • Giovanni Avena, Franco Barbero, Daniele Barbieri, Marcelo Barros, Ugo Francesco Basso, Vittorio Bellavite, Luigi Berzano, Luigi Bettazzi, Alfonso Botti, Frei Betto, Emanuele Bruzzone, Carla Busato Barbaglio, Remo Cacitti, Gabriella Caramore, Carlo Carlevaris, Rocco Cerrato, Fabrizio Chiappetti, Giancarla Codrignani, Pasquale Colella, Arrigo Colombo, Daniele Gallo, Paolo De Benedetti, Fulvio De Giorgi, Gigi De Paoli, Filippo Gentiloni, Gianni Geraci, Marilena Terzuolo Giaccone, Paolo Farinella, Giovanni Filoramo, Roberto Fiorini, Giovanni Franzoni, Silvia Giacomoni, Raniero La Valle,  Piergiorgio Maiardi, Vito Mancuso, Dora Marucco, Giancarlo Martini, Ettore Masina, Clementina Mazzucco, Lidia Menapace, Daniele Menozzi, Giovanni Meriana, Giovanni Miccoli, Cesare Milaneschi, Cettina Militello, Carlo Molari, Gian Franco Monaca, Arnaldo Nesti, Gianni Novelli, Primarosa Pia, Marco Marzano, Tullio Monti, Raul Mordenti, Samuele Nicoli, Ercole Ongaro, Flavio Pajer, Antonio Parisella, Marinella Perroni, Mauro Pesce, Enrico Peyretti, Lino Prenna, Adriano Prosperi, Anna Raybaudi, Paolo Ricca, Armido Rizzi, Stefano Rodotà, Giuseppe Ruggieri, Domenico Rosati, Brunetto Salvarani, Luigi Sandri, Daniela Saresella, Felice Scalia, Cristina Simonelli, Alberto Simoni, Ortensio da Spinetoli Piero Stefani, Stefano Toppi, Fabrizio Truini, Antonio Vermigli, Giangabriele Vertova, Marcello Vigli, Aldo Visco Gilardi, Adriana Valerio, Giorgio Vecchio, Gianmaria Zamagni, Francesco Zanchini.

Roma, 30  giugno 2014