Fra Oriente e Occidente: Donne e Bibbia nell’alto Medioevo (secoli VI-XI)

Greci, Latini, Ebrei, Arabi
a cura di Franca Ela Consolino e Judith Herrin

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Sebbene tutto il mondo cristiano si fondasse sulla sacra scrittura come verità rivelata, non sempre analogo fu il modo di rapportarsi ad essa. Questo volume si propone di riflettere tali differenti realtà, rappresentando in modo quanto più possibile inclusivo le relazioni con la Bibbia di donne diverse per area geografica, estrazione sociale e livello culturale.il tema del rapporto fra la Bibbia ele donne può declinarsi in vario modo: prescrizioni bibliche sulle donne e perle donne; le donne bibliche come soggetto di azioni o oggetto di discorsi spesso esemplari; infine donne che scrivono richiamandosi alla Bibbia come autorità morale e/o come fonte narrativa che include anche gli apocrifi. i saggi qui raccolti cercano di rappresentare tutte queste modalità, che non di rado si intersecano esi sovrappongono. in alcuni casi, più rari e fortunati, c’è un contatto diretto fra singole donne e il testo sacro, come negli scritti delle monache Kassia a Bisanzio e rosvita in occidente, o nel manuale che la nobildonna carolingia dhuoda scrisse per il figlio. Più spesso però il contatto con la Bibbia è mediato da uomini di chiesa. le donne colte in grado di scegliere i modelli biblici a loro più confacenti (o gli uomini di chiesa che intendessero additarglieli) potevano contare su un’ampia scelta di figure bibliche cui ispirarsi, ed è interessante osservare una certa varietà nelle scelte.così, la vergine assunse un rilievo assai maggiore nell’Oriente greco, mentre l’Occidente latino lasciò spazio anche ad altre donne bibliche – Giuditta ed ester in particolare-eminenti per esemplarità.nel periodo compreso fra vieXi secolo assistiamo all’affermarsi dell’islam, su cui l’influenza della Bibbia fu profonda, e al permanere della religione ebraica: si è perciò mostrato come in quell’epoca queste due religioni abbiano fatto i conti con la scrittura e la sua interpretazione cristiana. infine, in un mondo che spesso affidava all’immagine la comunicazione di un messaggio non a tutti accessibile in forma scritta, si è rivolta speciale attenzione all’importante ruolo svolto dalle immagini nell’insegnare le storie della Bibbia e degli apocrifi, nel trasmettere insegnamenti teologici, nel consentire l’instaurarsi di rapporti devozionali non necessariamente mediati dalla voce dei predicatori o dalla lettura dei testi.