“TECLA” DI ALICE BIANCHI

“Io mi battezzo nell’ultimo giorno”. Un viaggio alla scoperta di Santa Tecla, una delle figura più misteriose della cristianità. Collana “Madri della fede”, diretta da Cristina Simonelli e Rita Torti

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Esiste in Tecla il modello di una fede che non sia moralista ma nemmeno anarchica. La castità nell’apostolato. L’audacia nella verginità.

Sul calendario cattolico dei santi la sua memoria cade il 23 settembre, lo stesso giorno di San Pio da Pietrelcina, Padre Pio, che la supera per fama. Eppure Tecla di Iconio, protagonista degli Atti di Paolo e Tecla (II secolo), sarebbe la prima donna martire cristiana, il corrispondente femminile di Santo Stefano: come mai la storia non le ha dato lo stesso rilievo? Era troppo ribelle per la parte maschile e potente della Chiesa? O troppo angelicata e banale per attirare l’attenzione femminile? Lungo i secoli è stata entrambe le cose: la paladina del riscatto sociale delle donne e l’esempio morale di verginità, la “madre della fede” degenere e quella bigotta. Da che parte stia davvero, lo si può dire soltanto tornando a leggere la sua vicenda di discepola, di cristiana… di “figlia” prima che di “madre”.

Alice Bianchi, attraverso la ricostruzione e l’analisi attenta degli Atti, racconto di un cammino, ci aiuta a tornare in ascolto della Tecla “originaria”, che parla a noi, uomini e donne, di ciò che è più importante: la serietà e il coraggio della fede e delle sue conseguenze.

Alice Bianchi, Tecla. Io mi battezzo nell’ultimo giorno, Edizioni San Paolo 2019, pp. 144, euro 14,00

ALICE BIANCHI, nata nel 1994 a Brescia, ha conseguito il Baccalaureato presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale nel 2018; attualmente è insegnante di religione nelle scuole. Da sempre attiva in Azione Cattolica, è stata educatrice ACR e responsabile giovani parrocchiale. Per diversi anni ha partecipato a progetti di volontariato formativo promossi dall’Istituto delle Figlie della Carità.