“INCONTRI NAZIONALI DONNE DELLE COMUNITA’ CRISTIANE DI BASE ITALIANE – Cdb”
1988, 23-25 Aprile, Brescia
Le scomode figlie di Eva
Le cdb si interrogano sui percorsi di ricerca delle donne
IX Seminario Nazionale cdb
Le relazioni (Il movimento delle donne negli anni ’70-’80: fra emancipazione e liberazione,
Lidia Menapace; Le donne nella chiesa da oggetto a soggetto: il contributo della teologia femminista, Adriana Valerio; La parola di Dio e la parola delle donne, Maria Cristina Bartolomei) e la tavola rotonda (Le donne protagoniste nel cammino di laicità nella società e nella chiesa, Livia Turco, Bia Sarasini, Claudia Mancina, Rosino Gibellini, Uta Ranke Heinemann) evidenziano il quadro di riferimento, la scomodità delle donne, nel senso della loro capacità di rimettere
in discussione comportamenti e valori culturali, pratiche e saperi, nella società e nelle chiese.
Il vissuto donna-uomo nelle cdb viene affrontato nei gruppi di studio rispetto a: lettura della bibbia; fare teologia; ideologia del
servizio; acquisizioni teoriche e prassi quotidiane.
1989, 4-5 Marzo, Moncalieri (TO)
I Coordinamento nazionale donne cdb
Le donne si confrontano sui seguenti interrogativi: qual è stata la nostra identità di donne nelle comunità ? quale
la nostra visibilità; quali i nostri interventi in campo sociale e politico ? quale è stata la nostra preghiera, il nostro modo di stare insieme e fare comunità; la nostra pratica di solidarietà
?
Lavori in piccoli gruppi con la doppia finalità della “conoscenza personale” e del confronto sulla specifica identità
di donne nelle cdb, con la sottolineatura di possibili filoni di ricerca.
1990, 21-22 Aprile, Rezzato (BS)
II Coordinamento nazionale donne cdb
Le donne si confrontano su: esperienza dei gruppi donne nelle cdb; possibilità di fare un discorso di fede sessuato; rapporto
donna-bibbia; esperienze ministeriali e atteggiamenti nelle cdb; rapporti con altre organizzazioni di donne. Nei gruppi di lavoro emergono una serie di “parole” attorno ad alcune provocazioni: parità emancipazione
liberazione libertà: che fare ? Indagandomi…rispeto ad una fede sessuata; donne diversità fede: cosa evoca ? che sono le altre ? come mi colloco e che tipo di rapporto stabilisco all’interno della cdb ?
1991, 21-22 Settembre, Triozzi (FI)
III Coordinamento nazionale donne cdb
Tema: Donne in comunicazione.
Le presenti si mettono in comunicazione scegliendo questi sottotemi: comunicare con il proprio io, con la famiglia, con le altre donne;
comunicazione e comunità; la lettura biblica: strumento di comunicazione ? comunicazione e trascendente.
Scaturiscono impegni e proposte fra cui l’incontro a tema per il 1992.
1992, 7-8 Novembre, Sasso Marconi (BO)
Noi donne e Dio
IV Incontro nazionale donne cdb
La relazione Il Dio della Bibbia e la libertà femminile (Letizia Tommassone) offre spunti di riflessione: nella Bibbia le donne sono raccontate da uomini…; rileggere la Bibbia facendo rivivere la libertà delle donne…; un Dio solo maschio ?
il Dio della Bibbia ci autorizza a essere libere ? alcuni modi per immaginare un nuovo modo di rapportarsi a Dio a partire dall’esperienza femminile della Bibbia; parlare con Dio al femminile.
Il lavoro nei gruppi è preparato e condotto partendo dalla lettura di un testo biblico (Osea 11, Luca 17. Luca 18). Il dibattito
conclusivo si chiude con l’impegno di lavorare nelle comunità e nei gruppi alla ricerca di immagini, metafore, gesti e parole che “raccontino percorsi di fede” fondati sul desiderio di libertà delle donne.
1994, 26-27 Marzo, Verona
Noi donne fra estraneità e responsabilità
V Incontro nazionale donne cdb
Il tema è introdotto da due relazioni che lo affrontano secondo due diverse angolature: nella relazione con Dio rispetto a : le scritture, la tradizione, i ministeri (Ivana Ceresa); nei luoghi del sociale in rapporto a : le chiese, la politica, il lavoro, la famiglia, l’informazione (Raffaella Lamberti).
Il lavoro nei gruppi offre l’opportunità di narrare i propri percorsi di ricerca. Parole chiave: costruire percorsi comuni,
rileggere le nostre tradizioni, intrecciare riflessioni ed elaborazioni teologiche.
1995, 1-2 Aprile, Roma
Costruire la differenza, confrontare le differenze
VI Incontro nazionale donne cdb
L’incontro non inizia come i due precedenti con il contributo delle “esperte” , ma è loro richiesto di partecipare al lavoro
dei gruppi e, a partire dalle esperienze e riflessioni emerse, solo successivamente portare il loro contributo, cercando di individuare e valorizzare alcuni elementi significativi per il nostro percorso.-
Appunti introduttivi di Giovanna Romualdi per il gruppo donne di Roma con alcuni interrogativi attorno a “differenza-differenze”,
“corpo, mente, emozioni-Signoria, appartenenza, autorità, autorevolezza”.
Prima di iniziare i lavori di gruppo si leggono i due brani del vangelo che narrano di Marta e Maria (Luca 10, 38-42, Giovanni 11, 17-27)
e che racchiudono alcuni temi attorno ai quali ruota l’incontro: la singolarità di ogni donna, la non ruolizzazione, le differenze.
Assemblea conclusiva con i contributi delle esperte (Giocare in libertà di Adriana Cavina; Guardarsi dentro di Anna Maria Targioni; Perché tanta resistenza ad accogliere la differenza uomo-donna ? di Giancarla Codrignani).
1996, 12-13 Ottobre, Cavoretto (TO)
Creazione, distruzione, guarigione del mondo
VII Incontro nazionale donne cdb
L’incontro, dopo una breve introduzione di Doranna Lupi e la lettura di una Creazione al femminile di Caterina Pavan, si svolge con quattro gruppi di lavoro che attraverso la pittura, il fotolinguaggio (due gruppi) e la biodanza
cercano di rispondere alla domanda : “che cos’è per me la creazione ? che cosa c’entra Dio in tutto questo ? ” Assemblea sul tema Storie di affidamento tra donne: Ruth e Noemi, Maria ed Elisabetta, Marta e Maria. Relazione finale di Letizia Tommasone.
1997, 20-21 Settembre, Lonigo (VI)
Gesù nato di donna
VIII Incontro nazionale donne cdb
L’incontro inizia con la relazione introduttiva della teologa pastora Elizabeth Green, sul tema Nato da donna, problemi, piste, possibilità. Una riflessione sulla maschilità di Gesù.
Laboratori in gruppo: casa di biodanza, casa delle fiabe, casa della scrittura. Assemblea conclusiva con “i racconti dalle case”,
dibattito e “Banchetto della festa”.
1998, 3-4 Ottobre, Calabrone Tirrenia (LI)
Prendersi cura: dall’amore di sé al governo delle cose
IX Incontro nazionale donne cdb
Dopo una breve introduzione al tema si avviano i gruppi: 1) Nel cerchio della luna piena (le donne di Padova propongono una esperienza per ricordare il significato della rinascita e riappropriarsi di un tempo
più dolce e ritmico, un tempo circolare e quindi femminile); 2)Una sottile striscia di futuro (le donne di Roma, partendo dalla memoria di “donne sagge”, invitano ad ipotizzare percorsi che superando residui atteggiamenti di servizio portino ad intravedere un magistero delle donne basato
sui loro saperi e le loro pratiche); 3) Nel segno di Ruth (le donne di Pinerolo, ripercorrendo le scritture e riscoprendo le immagini di
“Dio che si prende cura” tracciano un percorso che, attraverso l’autostima, la ricerca di identità e l’amicizia tra donne, ci restituisca il senso profondo della cura, come chiave d’accesso all’ “essere”).
Esperienza di drammatizzazione a cura delle donne dell’isolotto. Assemblea conclusiva con la narrazione dei percorsi di gruppo.
1999, 2-3 Ottobre, Calabrone Tirrenia (LI)
Il corpo della legge, i corpi delle donne. Quale ordine simbolico
X Incontro nazionale donne cdb
Dopo le riflessioni iniziali il “laboratorio con il corpo” preparato e condotto dal gruppo di Padova vuole dare spazio alla libera
espressione dei nostri movimenti, per riscoprire un corpo animato da emozioni, spirito, pensiero… per facilitare la comunicazione, l’apertura al dialogo e alla condivisione. Preghiera comune preparata dalle donne di Olbia,
incentrata sulla fisicità dei corpi. Assemblea conclusiva con le relazioni di Giancarla Codrignani (Dentro un vecchio immaginario) e di Emilia D’Antuono (Il corpo tra libertà e legge. Note di bioetica) ed il dibattito.
2000, 7-8 Ottobre, Lavagna (GE)
Chiamata per nome. L’autorevolezza della follia: re-inventare il mondo
XI Incontro nazionale donne cdb
L’introduzione a cura del gruppo donne di Roma Dal desiderio alla progettualità pone come punto di partenza la memoria della “follia” di Maria di Magdala e di altre donne: quale rapporto con
le pratiche delle donne, oggi, per costruire “un mondo che ci rispecchi”?
Dopo i gruppi di lavoro la preghiera comune a cura del gruppo donne di Genova vede come filo delle riflessioni il cibo e le problematiche
relativa all’alimentazione e la drammatizzazione a cura delle donne di Pinerolo e Chieri sottolinea l’intreccio di corpo, mente ed emozioni.
Nell’assemblea una saggia follia organizzata le relazioni di Carla Ricci (La tomba vuota, il giardino, la resurrezione), di Lidia Menapace (Fatti, emozioni, sentimenti…follia), di Chiara Zamboni (La follia delle donne e il desiderio dell’impossibile)e di Adriana Valerio (La follia di Dio) hanno sviluppato con apporti specifici gli spunti di riflessione emersi nei gruppi.
2001, 8-9 Dicembre, Monte Ortone (PD)
Al di là di Padre nostro. Il divino: come liberarlo, come dirlo, come condividerlo
XII Incontro nazionale donne cdb
Il tema affrontato rappresenta la prima tappa di un percorso programmato in tre anni su “il divino: come liberarlo, come dirlo, come
condividerlo”.
Nella presentazione si dice: “oggi, tempo del Dio nominato invano, per salvare la speranza dobbiamo recuperare la capacità
di liberare il divino dalle gabbie sacrali che il potere patriarcale ha costruito nella storia, di squarciare i veli che l’hanno separato dalla quotidianità della vita: veli che ci opprimono e che lo opprimono”.
L’intervento introduttivo delle donne di Pinerolo sottolinea come questo “viaggio veros l’altrove” richieda concretezza: “di
relazioni, di fedeltà a noi stesse e alle altre, di sostegno reciproco, di impegno nella ricerca; concretezza che si intreccia con “il desiderio di rapportarsi al problema dell’immaginario divino come ricerca dentro
di sé di potenza di liberazione”.
L’intreccio tra il lavoro di decostruzione delle gabbie patriarcali e di costruzione di un nuovo immaginario sono presenti in vari
interventi. Relazioni di Luisella Veroli (Prima di Eva. Miti e simboli per una genealogia )e di Giovanna Carlo (Seguendo le tracce del sacro nell’inconscio). I laboratori della parola sono introdotti dalla relazione di Catti Cifatte (Le donne trasgressive della bibbia); i laboratori sul corpo sono ispirati da miti e simboli delle divinità femminili. Il momento assembleare…ti offro una ciotola d’acqua…ha voluto affrontare la ricerca di nuovi simboli di condivisione.
2002, 28-29 Settembre, Frascati (Roma)
Il divino: come liberarlo, come dirlo, come condividerlo. In un corpo sessuato
XIII Incontro nazionale donne cdb
Come seconda tappa del percorso “vogliamo incontrarci ancora nello spazio oltre il confine dell’immaginario religioso elaborato
da una gestione del sacro che non appartiene alle donne e…continuare nel nostro interrogativo sul divino affrontandolo non da una prospettiva ma con una strumento ben preciso: il nostro corpo sessuato al femminile, la realtà
più fortemente mortificata e negata da tutti i patriarcati e da quello cattolico in particolare”.
Le razioni, di Giancarla Codrignani ed Elizabeth green si pongono in continuità l’una dell’altra, riaffermando la prima il diritto delle donne alla “rivelazione” e allargando la seconda con “il dio sconfinato” il campo di ricerca del divino “ai margini, là dove si trovano i corpi delle donne”. Elisa Barato ha curato il momento
di armonizzazione riconoscimento di sé e delle altre.
I quattro laboratori di confronto su Come esprimiamo il divino ?hanno utilizzato modalità espressive diverse: manuale, grafica e pittorica, verbale, biodanza. Il momento di condivisione…E Sara ride conclude l’incontro.
2004, 9-10 Ottobre, Trento
Quel divino tra noi leggero.
XIV Incontro nazionale donne cdb
E’ la terza delle tappe sul tema del divino, nate dall’esigenza di confrontarci su cosa è il divino per noi, come nominarlo,
immaginarlo, percepirlo, recuperandolo dalle gabbie sacrali e patriarcali in cui è stato imprigionato. Questo incontro è iniziato con la conoscenza delle donne presenti appartenenti a realtà diverse dalle
cdb e si è snodato in cinque laboratori nei quali, con diverse modalità abbiamo affrontato un tema comune: “Sacro e divino di fronte alle tradizioni: percorsi di libertà delle donne”. Attraversando sensibilità ed emozioni diverse abbiamo potuto affrontare la complessità del vissuto delle donne, la storia passata e presente, provando ad illuminare una realtà
femminile oscurata da una storia al maschile che si è imposta a noi come cultura neutra universale.
In un quadro in cui “il patriarcato ha separato l’umano dal divino…e privato le donne delle loro dee o divinità” è
stata sperimentata la forza che scaturisce dalle relazioni tra donne per un “divino tra noi leggero”, che spiazza l’angoscia derivante da una sacralità imposta dai sistemi religiosi al potere.
La riflessione teologica si è aperta a nuove considerazioni sul divino: per esempio il divino come mancanza.
Un divino che non è dato per certo per definito per scontato, che non è soggezione, ma nuovamente scoperto riappropriato
a riempire la nostra finitezza, i nostri vuoti.
All’interno della mattinata assembleare si sono avuti momenti di ascolto scambio con Giancarla Codrignani, Luciana Percovich, Marinella
Perroni e Letizia Tommassone.
“La ricerca del divino sia collettiva , perché la forza nasce dalle relazioni, fatte anche di bisogni e di miseria; riconoscere
la presenza del divino nella mancanza, lo spazio del non ancora, un vuot che rende possibile la vita mentre il fondamentalismo celebra un Dio che ha sempre la risposta pronta (Tommassone).
2006, 2-4 Giugno, Genova
Il divino : abitare il vuoto.
XV Incontro nazionale donne cdb
organizzato in collaborazione con i gruppi “Il cerchio della luna piena”, “Donne in cerchio” e “Thea-teologia
al femminile”
Abbiamo superato le discriminazioni del nostro corpo femminile e viviamo il momento del “sacro”, proprio nella valorizzazione del
nostro essere donne, sentendo di essere sulla scia delle più autentiche tradizioni di donne a partire dalle donne dei Vangeli per giungere alle teologhe contemporanee che non si sottraggono, nonostante tutto, al loro
ruolo profetico e sacerdotale, ma che nei secoli hanno cercato di marcare la loro presenza, con grande fatica ma anche con grande convinzione, nelle chiese e nella comunità.
Il percorso teologico che ha preceduto questo incontro si è caratterizzato per una opera di decostruzione del divino patriarcale,
oggi ci si confronta con un “vuoto” che ha molteplici significati. Da un lato è un “vuoto derivato” (effetto) dal nostro aver scardinato le certezze della religione imposta, un vuoto quindi che corre il rischio,
in qualche modo, di essere nuovamente riempito in modo improprio. D’altro lato il vuoto, inteso proprio come momento di liberazione (motore positivo) da stereotipi, da ruoli, da indottrinamenti, da norme codificate ecc…,
porta alla valorizzazione di uno stato liberatorio e più consapevole: un momento di silenzio, di distacco e di riflessione utile ed opportuno; un voler praticare la mancanza, così com’è, che significa
poter osare e mantenere l’assenza di certezze e pienezze e considerarsi ancora in ricerca.
L’Incontro è stato introdotto da un momento esperienziale preparato dal gruppo “Thea – teologia al femminile” di Trento per riflettere sul sacrificio: il sacrificio umano come deviazione forzata, voluta dalle religioni patriarcali,
concepito in contesti rituali di violenza assimilabile alla guerra. Il sacrificio come una prova richiesta da un Dio padrone, prova di durezza e di forza fisica, che noi donne vogliamo smascherare, e che ha solo una alternativa
nel gesto della condivisione, della partecipazione del nostro corpo in relazione con le altre.
I laboratori sono stati ,tra gli altri, : lo spazio della biodanza a cura di Elizabeth Green , e il mistero della creta a cura di Luisella Veroli; e sono stati preceduti dalle relazioni di Chiara Zamboni (Il desiderio di assoluto) e Anna Maria Panepucci (A favore dell’insaturo) mentre Elizabeth Green con la sua relazione (Vuote a perdere) ha introdotto il dibattito assembleare.
2007, 13-14 Ottobre, Pinerolo (TO)
Il divino : attraversare il presente, osare il futuro
relazioni, pratiche e saperi delle donne
XVI Incontro nazionale donne cdb
organizzato in collaborazione con i gruppi “Il cerchio della luna piena”, “Donne in cerchio” e “Thea-teologia
al femminile”, promosso dalla Commissione P.O. della Regione Piemonte
Dalla brochure: “Negli ultimi anni è questa pratica del confronto fra donne che ci ha dato il riconoscimento di autorità necessario per cominciare a decostruire il simbolico religioso ereditato –
a liberare il divino dalle gabbie sacrali che lo hanno imprigionato nel corso della storia e lo hanno separato dalla quotidianità della vita, della nostra vita – nella consapevolezza che da qui occorre passare per
dire “parola altra” sul mondo”.
Dalla scomodità dell’autonomia al piacere dello sconfinamento: percorso che parte dal bisogno di affermazione di autonomia
femminile nel campo del simbolico religioso, allo stesso modo che nelle pratiche politiche; sperimenta subito la categoria della doppia scomodità delle donne: verso se stesse e per gli altri, sia quando vanno alla ricerca
nella tradizione di una genealogia femminile che dia sostegno alla libertà delle donne, sia quando assumono in prima persona il diritto di dire parola di donna anche sul divino.
Un invito a convenire a Pinerolo nel “segno della festa”. Festa per i vent’anni del gruppo-donne di Pinerolo, ma anche festa e celebrazione dell’incontro.
Due voci per una relazione: “Natura, norma e giudizio”; Giancarla Codrignani ha sviluppato l’intervento con un taglio più
politico, mentre Rosetta Mazzone l’ha arricchito con uno sguardo più giuridico-legale.
Dopo il lavoro in 5 laboratori, l’assemblea conclusiva della domenica mattina è iniziata con la celebrazione “Tutte le donne uscirono dietro a lei con…”(Canto di Miriam, Esodo 15- 20,21).
E’ seguita la relazione della teologa e pastora valdese Daniela Di Carlo, che ha riaperto la discussione con interrogativi, riflessioni ed esortazioni. Dopo aver illustrato uno scenario politico
e sociale inquietante, a partire da testi di Naomi Klein, Sigmund Bauman e Judith Butler, ha posto l’interrogativo: “Come si può, come donne, attraversare il presente?
Accadono delle cose terribili: stupro, per piegare la forza delle donne e per generare la paura femminile; ginocidio (uccisione delle
donne) e addomesticamento del genio femminile; fondamentalismo in tutte le religioni che hanno questa forza patriarcale.
Dobbiamo riscoprire la pratica della disobbedienza e non conformarci a questo mondo (Lettera di Paolo ai Romani); dobbiamo imparare
a citare il bene e partire da noi, generando il bene e credere fortemente che c’è un altro mondo possibile.
E’ arrivato il tempo di vedere il nostro splendore, come dice Alessandra Bocchetti, e di andare dappertutto a dire ciò che
siamo, senza bisogno di legittimazione.
2008, 6-8 Dicembre, Castel San Pietro Terme (BO)
L’ombra del divino – Generare il limite: percorsi di vita delle donne
XVII Incontro nazionale donne cdb
organizzato in collaborazione con i gruppi “Il cerchio della luna piena”, “Donne in cerchio” , “Thea-teologia
al femminile”, “Il Graal-Italia”
Dall’invito all’incontro: “La ricerca di una spiritualità, che non sia fuga dalla realtà ma coraggio di pensare al futuro, ci chiede pratiche di libertà per sfuggire agli autoritarismi di ogni genere e
ai deliri di onnipotenza e per testimoniare spazi di giustizia. Ancora per strade diverse dovremo continuare a fare qualche “vuoto” e re-interrogare “quel divino fra noi leggero” che da alcuni anni segna le nostre
relazioni. A partire da noi, dai nostri vissuti – esperienze e desideri – ci chiediamo: quali lenti e quali filtri usare per rimetterlo a fuoco come bussola nella ricerca di venti propizi al nostro viaggio? Come renderlo
punto di riferimento per andare oltre i confini oppressivi, ma anche per dis-ordinare le nostre case sicure, non chiudendole a difesa di identità sacrali, bensì aprendole all’accoglienza delle diversità?”.
All’apertura dell’Incontro, Antonia Tronti ci ha proposto un momento esperienziale incentrato sul “Generare il limite”, focalizzando la nostra attenzione sul concetto di limite e/o confine,
attraverso un esercizio pratico sulla percezione del limite corporeo e del suo continuo modificarsi.
Attraverso i laboratori, gestiti direttamente dai gruppi senza il supporto di esperte, con il linguaggio della parola, della filosofia,
della poesia, dell’ascolto di sé e del proprio corpo, del movimento sono stati scandagliati “i percorsi di vita delle donne”, nell’orizzonte di “generare il limite”.
Una lettura critica del tema ci stimola a leggere l’ombra del divino in senso ambivalente, in particolare, per capire come ci rapportiamo
al divino: da una parte si può evocare l’immagine di un divino la cui ampia ombra ha funzione protettiva, ma spesso anche oppressiva, in contrapposizione ad un divino in ombra, in quanto non sufficientemente conosciuto,
quel Dio sconfinato (di cui ci ha parlato anni fa Elizabeth Green), ai margini, non catturabile, che va in qualche modo incontrato al di fuori, ma anche dentro di noi.