L’Eco di Bergamo
Incontro allo Studio San Paolo sul «volto dell’altro»
Le teologhe italiane e il dialogo interreligioso
Lo
Studio teologico interdiocesano San Paolo ha ospitato, per la prima
volta a Catania, un convegno organizzato in collaborazione con il
coordinamento «Teologhe Italiane» avente per tema: "Il volto dell’altro
nel dialogo interreligioso". Un evento assai importante sia per la
qualità dei relatori sia per la tematica di grande a! ttualità
affrontata che – come ha sottolineato il preside mons. Gaetano Zito
nell’introdurre l’incontro – farà da "apripista" ad una serie di
appuntamenti che interesseranno la provincia etnea a partire da
novembre.
Ha
aperto i lavori, e ha fatto da moderatrice, la teologa catanese dott.
Anna Rosaria Gioeni, referente per il Sud e studiosa della teologia
femminista, secondo il magistero pontificio degli ultimi 50 anni. Ha
affermato che viviamo in un "mondo pluralistico" caratterizzato dalla
rapidità delle comunicazioni, dalla mobilità dei popoli e dalla loro
interdipendenza economica, politica e culturale, per cui solo
attraverso il dialogo è possibile collaborare su temi d’interesse
reciproco, come la dignità della persona umana, la ricerca del bene
comune, la costruzione della pace e lo sviluppo.
Il primo relatore,
mons. Giuseppe Schillaci, docente di Filosofia e rettore del Seminario,
ha approfondito la categoria del "volto dell’altro&quo! t; nel
pensiero di E. Levinas, proponendo alcune piste di rifl! essione per
definire i fondamenti del rapporto io-l’altro ed evidenziare la
necessità di rapportarsi con l’altro abbandonando l’ostilità per
arrivare all’ospitalità, fondata sull’amore. La teologa milanese prof.
Renata Bedendo, del consiglio di presidenza del Coordinamento e con
esperienze in Medio Oriente e in Nord Africa come ambasciatore di pace,
ha discusso dell’importanza dell’identità cattolica nel dialogo
interreligioso, commentando alcuni documenti per comprendere il cammino
che la Chiesa affronta per aprirsi al dialogo-cammino accanto alle
altre religioni. I cristiani devono ricordare che è l’amore di Cristo
che esorta la Chiesa a raggiungere ogni essere umano senza distinzione.
Le sollecitazioni suscitate dal dibattito hanno permesso di arrivare
alla conclusione che, in una società multiculturale e multireligiosa, è
indispensabile conoscere l’identità dell’altro e dialogare su tutto
quello che ci accomuna e può aiutare ad avviare una nuova fase della
storia per pe! rmettere la costruzione di un mondo a misura d’uomo.
Antonino Blandini
17/05/2010