Marinella Perroni: contarsi per fare cultura «dal basso»

Marinella Perroni: contarsi per fare cultura «dal basso»

Da Avvenire 5.6.10

I
l primo tentativo di fotografare, anche dalla pro­spettiva dei numeri,
la presenza complessiva delle teologhe in Italia: Marinella Perroni,
presidente del
Coordinamento teologhe italiane (Cti) e docente di Nuovo Testamento presso il Pontificio Ateneo Sant’Anselmo di Roma, delinea i contorni del volume Teologhe in Italia , concordando in primis
con il sottotitolo «Indagine su una tenace minoranza»: «Mi sento
rappresentata da questa definizione e così ci sentiamo al Cti, fondato
nel 2003: oggi conta un centinaio di iscritte. Ma il Coordinamento non
abbraccia tutta la realtà delle teologhe nel nostro Paese, quindi un
censimento era necessario per ricostruire un mondo che non si riusciva
a mettere a fuoco».
 

La ricerca, dunque, costituisce un punto di
partenza da ampliare in futuro, per sondare ad esempio «la galassia
delle studentesse che stanno completando gli studi teologici: una
risorsa viva per le realtà ecclesiali», fa notare Perroni, ribadendo
quanto sia urgente per la Chiesa italiana confrontarsi con una
produzione variegata e in cre­scita ma ancora con una scarsa visibilità
nel panorama nazionale. Inoltre si potrebbe «allargare l’indagine ai
confini europei» – propone – per un confronto anche in ambito ecumenico
con le colleghe valdesi e battiste. «In Italia ci sentiamo già in rete,
anche se ri­flettiamo tutte la vita delle donne odierne, impegnate nel
prendersi cura dei familiari e delle comunità: purtroppo a volte resta
poco tempo per lo studio».

Intanto si può implementare «una
teologia ‘dal basso’ nella vita culturale del Paese, coniugando i
linguaggi specialistici con quelli esistenziali». Un esempio? Il
protocollo d’intesa siglato nei giorni scorsi dal Ministero
dell’istruzione con l’associazione Biblia ,
di cui fa parte anche la Perroni, per promuovere tra i banchi delle
scuole la conoscenza delle Scritture in percorsi interdisciplinari o
all’interno di singole materie, considerando il testo biblico «una
componente essenziale di tutte le culture d’Occidente».

Laura Badaracchi