Finestra teologica 11

Il mondo, pervenuto alla consapevolezza di sé  e delle proprie leggi di vita, è a tal punto sicuro di sé, che ne proviamo un penoso disagio; sviluppi aberranti e insuccessi non trattengono il mondo dalla necessità di seguire questa sua strada e  il suo sviluppo, che vengono accettati con virile freddezza, al punto che  neppure una guerra come l’attuale vi costituisce un’eccezione. L’apologetica cristiana è scesa in campo contro questa sicurezza di sé, in varie guise. Si tenta di convincere il mondo, diventato adulto, che non potrebbe vivere senza il tutore “Dio”. Pur avendo capitolato in tutte le questioni mondane, rimangono sempre le cosiddette “questioni ultime”: la morte, la colpa, cui “Dio”  solo può dare risposta e per le quali c’è ancora bisogno di Dio, della chiesa e del parroco. Noi viviamo, insomma, di queste cosiddette questioni ultime dell’uomo. E se un giorno non dovessero più essere ritenute tali, se dovessero anch’esse trovare una risposta “senza Dio”?

 

D. Bonhoeffer,  Resistenza e resa. Lettere dal carcere, ed. Paoline, Cinisello Balsamo, 1988.

Dio è semplicemente una risposta per l’individuo?

 

 Alessandra Guercio