"Invece la mia convinzione teologica fondamentale […] è che quel che noi denominiamo grazia è si ovviamente una realtà che viene data da Dio in un rapporto dialogicamente libero ed è quindi indebita e soprannaturale. Ma per me
la grazia è contemporaneamente una realtà che è data sempre e dappertutto nel centro più intimo dell’esistenza umana – fatta di conoscenza e libertà – nel modo dell’offerta, nel modo dell’ accettazione o del rifiuto, cosicché l’uomo non può mai uscire da questa caratteristica trascendentale della sua essenza"
K. Rahner “La grazia come centro dell’esistenza umana : intervista a Rahner e su Rahner in occasione del suo 70° compleanno”, in Il testo filosofico a cura di F. Cioffi, F. Gallo, G. Luppi, A. Vigorelli, E. Zanette, Edizioni Scolastiche B. Mondadori, 2001, vol. 3/2 pag 779.
Se la grazia, costitutiva dell’essenza dell’uomo, apre a Dio consentendone il dialogo, che cosa fa si che l’uomo si apra al male visto che la stessa grazia non può essere rifiutata nemmeno negando Dio?