..] la norma che segue Dio nel governo, è la sapienza, che presiede tutte le opere. Questa sapienza si esercita con la giustizia moderata, con l’indulgenza usata verso tutti [..]. La motivazione della moderazione della giustizia con la misericordia è di natura anche pedagogica: Dio lascia sempre spazio al pentimento, che costituisce il valore permanente della Scrittura. Dio potrebbe essere tacciato d’ingiustizia e di debolezza, ma in realtà ha “cura di tutte le cose”. La giustizia di Dio è sempre animata dal suo amore. Il Creatore è anche il Padre delle sue creature: una solidarietà sconosciuta presiede all’esercizio della giustizia divina. La misericordia non è rinuncia a giudicare, ma rivelazione di uno schema comportamentale di diverso taglio da quello umano. Qui si rivela la portata pedagogica della rivelazione: l’uomo è chiamato ad essere a immagine di Dio, cioè la presenza di Dio nel creato, il custode dell’universo di cui Dio è e resta il Creatore.
I.SCHINELLA, "Giustizia e perdono. Ad imitazione di Dio", in Rivista di Teologia Morale 138(2003), 230.
Oggi prevale l’aspetto giuridico e legalistico della giustizia, l’obbiettivo principale da perseguire è quello di non essere lesi da altri nei nostri diritti, il bene individuale non solo viene prima di quello comune, ma non è mai messo a disposizione e condiviso. Che spazio c’è per essere imitatori di Dio che mette al primo posto la misericordia , il perdono, la solidarietà?
Simona Baccani