“Il male è male giacché esso non si riferisce al
mero defectus o la mera absentia, se ciascuno non può
non proporsi il non accordo con il male, è proprio perché il male
non riguarda il puro defectus o la mera absentia. L’uomo
non può non coinvolgersi nella più visibile repulsione verso il
male, nessuno può assecondarne o addirittura approvarne il
propagarsi. La principale ripercussione per la riflessione in campo
morale, ma con ciò per la riflessione su chi è l’uomo, avvalora
come non possa esserci “nessuna via di mezzo tra un’intenzione
buona e un’intenzione cattiva e, del resto , è appunto in base
all’intenzione che va giudicata la moralità di un’azione.”
-
s.ubbiali, "Sul male ovvero sull’inumano. L’esclusiva
riserva umana per il bene", in Teologia rivista della
facoltà teologica dell’italia settentrionale, Glossa, Milano,
3(2010), 492.
L’intenzione è un elemento interiore e poco palesato, come è
possibile rintracciare sempre la vera intenzione che si cela dietro
ogni singola azione?
Simona Baccani