La finestra teologica 29

“Il male è male giacché esso non si riferisce al
mero defectus o la mera absentia, se ciascuno non può
non proporsi il non accordo con il male, è proprio perché il male
non riguarda il puro defectus o la mera absentia. L’uomo
non può non coinvolgersi nella più visibile repulsione verso il
male, nessuno può assecondarne o addirittura approvarne il
propagarsi. La principale ripercussione per la riflessione in campo
morale, ma con ciò per la riflessione su chi è l’uomo, avvalora
come non possa esserci “nessuna via di mezzo tra un’intenzione
buona e un’intenzione cattiva e, del resto , è appunto in base
all’intenzione che va giudicata la moralità di un’azione.”

s.ubbiali, "Sul male ovvero sull’inumano. L’esclusiva
riserva umana per il bene", in Teologia rivista della
facoltà teologica dell’italia settentrionale,
Glossa, Milano,
3(2010), 492.
 

L’intenzione è un elemento interiore e poco palesato, come è
possibile rintracciare sempre la vera intenzione che si cela dietro
ogni singola azione?

Simona Baccani