Breve racconto dell’incontro del 12 febbraio 2011

Ciao a tutte!

Questo non vuole essere un verbale
formale della riunione del CTI del Triveneto che si è tenuta sabato
12 febbraio, ma un breve racconto di quello che è stato detto lì,
che sarà un semplice richiamo alla memoria per quelle che c’erano,
ma soprattutto un’occasione di recupero del “filo del discorso”
per quelle che non hanno potuto essere presenti. Siamo state nella
sede di Presenza Donna di Vicenza, dove l’ambiente, ormai lo
sappiamo, è sempre molto ospitale. Abbiamo suddiviso i lavori in due
momenti.

Nella mattina, abbiamo cercato
di scambiarci informazioni sulle varie iniziative teologiche previste
per il futuro. Per non sovraccaricarci di lavoro, abbiamo deciso di
metterle in rete. Intanto, ricordo velocemente

1. il Convegno CTI su donne e
Concilio Vaticano II del 5 marzo (da vedere sul sito del CTI:
test.teologhe.org );

2. il Festival Biblico vicentino che si
terrà a fine maggio e che avrà come titolo "di generazione in
generazione";

3. l’appuntamento a Mantova, il 28
febbraio, per ricordare Ivana Ceresa;

4. la presentazione del Dizionario di
Teologia Femminista, che si terrà a Verona, in aprile (in data da
precisare).

Ci siamo anche confrontate sulle
difficoltà di approfondire la teologia in contesti non sempre
ospitali o addirittura ostili. Di fronte a queste esperienze di
disagio, le nostre riunioni di zona potrebbero costituire delle vere
e proprie “boccate d’ossigeno”: sono luoghi simbolici di
relazioni che aiutano a sopportare il disorientamento o lo
scoraggiamento che si rischia nei percorsi teologici tradizionali
quando non c’è scambio tra donne. È molto importante tenersi in
contatto, anche se non è sempre facile trovare il tempo e le energie
dentro le nostre vite spesso stritolate da molte urgenze.

Abbiamo approfittato della riunione per
ripensare la fisionomia del nostro gruppo, che non è mai uguale a se
stesso e che, nell’andirivieni di persone, ha forse bisogno di
mettere nuovamente a fuoco la direzione da prendere. I nostri
incontri hanno come asse prospettico il rapporto donne/teologia, che
tocca la vita di ciascuna di noi in modo singolare, ma che pone delle
questioni trasversali che ci riguardano tutte. Quello che ci muove
non è la ricerca di un’occasione di visibilità o, peggio, di una
forma di collocamento nel lavoro, ma il desiderio di un confronto
vivo, che serva realmente ad abitare i luoghi teologici mantenendo un
senso di sé.

Con queste finalità, abbiamo deciso di
fare due incontri l’anno. Ci piacerebbe farli in città diverse,
per incrociare anche quelle donne interessate al nostro discorso che
però, per vari motivi, non hanno la possibilità di spostarsi dai
luoghi di residenza. Il prossimo incontro si terrà il 24 settembre,
a Verona. Sarà dedicato al Concilio Vaticano II, riprendendo il
lavoro fatto nel convegno romano di marzo.

A proposito di luoghi, sentiamo di non
poter chiudere le nostre riflessioni nei piccoli contesti locali, per
quanto irrinunciabile rimanga per noi l’esigenza di attenzione al
concreto e al quotidiano: il mondo è sempre più largo rispetto ai
confini delle vite personali. In questo senso, ci è sembrato
importante richiamare all’attenzione anche il dibattito del Forum
Sociale Mondiale dei teologi e teologhe della Liberazione, tenutosi
questo mese a Dakar.

Nel pomeriggio, abbiamo invece
riflettuto a partire dalla tematica Lingua materna, lingue figlie?
approfondita nel convegno CTI di novembre. Sentiamo di stare
all’incrocio fra più linguaggi, tra i quali quello teologico. Sono
codici che non ci hanno previste come soggetti e che ci chiamano a
una continua ricerca di una posizione accettabile, che permetta la
significazione, ma con parole che non sentiamo del tutto estranee. In
particolare, ci siamo interrogate su quali strategie ognuna di noi
metta in atto per rimanere voce ascoltata, senza assumere una lingua
straniera in cui non si riconosce. È emerso che tutte, in un modo o
nell’altro, viviamo traducendo, scommettendo però in una modalità
creativa di vivere questi passaggi di lingua. L’importante è non
perdere l’essenziale!

Alla prossima!

Lucia Vantini