La finestra teologica 32

La
teologia della liberazione ci propone non tanto,forse, un nuovo tema
per la riflessione , quanto un nuovo modo di fare teologia (…). E’
una teologia della trasformazione liberatrice della storia
dell’umanità e da ultimo anche della porzione di essa riunita in
ecclesia che apertamente confessa Cristo; una teologia che non si
limita a pensare il mondo, ma che cerca di porsi come un momento del
processo attraverso il quale il mondo è trasformato: aprendosi,
cioè, al dono del regno di Dio, nella protesta di fronte alla
dignità umana calpestata, nella lotta contro lo sfruttamento
dell’immensa maggioranza degli uomini, nell’amore che libera,
nella costruzione di una nuova società, giusta, fraterna” (G.
Gutiérrez,
Teologia
della liberazione
,
Queriniana, Brescia 1992, p. 70).

Come
colleghiamo “Beati i poveri”, “Il ricco e il cammello che non
passano per la cruna dell’ago” e la povertà come peccato, come
contraddizione al piano di Dio? Un passo avanti: una chiesa
verticista e autoritaria al suo interno può farsi interprete della
‘liberazione’?

Lucia Magrini