“Che senso ha
affermare che i divorziati non sono scomunicati, fuori della chiesa,
se essi non possono accedere all’eucaristia? Chi non può farlo,
non è precisamente soggetto a scomunica (ex-communicatio)? Il fatto
è che la tradizione latina ha introdotto due tipi di scomunica: una
sacramentale ed una giuridica, così che anche inconsapevolmente, si
può affermare che qualche membro della comunità è escluso
dall’eucaristia ma non è fuori dalla Chiesa. (…) dunque in
realtà sono scomunicati dal punto di vista dogmatico ( …) non lo
sono giuridicamente.”
M. Aliotta, Il
Matrimonio, Queriniana,
Brescia 2011, p. 168.
Una soluzione pastorale che
contraddice la dottrina non pone interrogativi critici su una delle
due dimensioni? Prese di posizioni pastorali conseguenti o revisioni
dogmatiche necessarie?