"[…] L’immagine del padre era ed è adatta a esprimere l’ alterità tra Creatore e creatura, la sovranità del suo atto creativo. Solo mediante l’ esclusione delle divinità-madri l’ Antico Testamento poteva portare a maturità la sua immagine di Dio, la pura trascendenza di Dio. Ma anche se non possiamo dare delle ragioni assolutamente cogenti, resta per noi normativo il linguaggio della preghiera di tutta la Bibbia, nella quale, come detto or ora, nonostante le grandi metafore dell’ amora materno, << madre >> non è un titolo di Dio, non è un appellativo con cui rivolgersi a Dio. "
J. Ratzinger, Gesù di Nazaret, Rizzoli, Milano 2007, pag. 170
Pur senza voler dare ragioni assolutamente cogenti, non si può ritenere che sia la maternità l’ esperienza umana che meglio esprime il rispetto dell’ alterità, del figlio in quanto "altro da sè " ?
Barbara Serpi