“Gesù sta raggiungendo un primo culmine di riconoscimento. Pesa tuttavia ugualmente il dilemma: il suo operare con la potenza delle guarigioni dà forza al nucleo centrale del suo messaggio, e nello stesso tempo gli fa ombra. A tale dilemma Gesù dà una medesima risposta: si ritira in luoghi solitari, si allontana dal popolo profondamente impressionato dal suo entusiasmo e dalle sue speranze. In un certo senso questo rivela i limiti della sua potenza: egli può mondare (1,40), ma non può recarsi più pubblicamente in città (1,45); ha potere su tutte le malattie, ma gli manca il potere sui cuori degli uomini, per stabilire in che modo essi debbano accogliere quello che compie.”
K. Stock, Marco. Commento contestuale al secondo vangelo, Edizioni AdP , Roma 2010, pag 49.
Come è possibile superare quel limite ermeneutico che porta all’incontro?