Se oggi anche
le donne cattoliche, come le protestanti, studiano e insegnano teologia in
tutto il mondo, con tutto quello che questo comporta, lo dobbiamo al profondo
rinnovamento ecclesiale di cui il Concilio ha saputo farsi interprete e, al
contempo, promotore. Non era certo un caso se, per la prima volta nella storia,
facevano parte dell’assise dei vescovi solennemente riuniti nella basilica vaticana
anche alcune donne. Un fatto che non molti sanno e che molti, invece, non
avrebbero grande voglia di ricordare, ma che per noi ha grande valore storico e
grande carica simbolica. Sappiamo tutti molto bene infatti, anche quelli che
vorrebbero dimenticarlo, che la nuova stagione conciliare ha significato la
possibilità di coniugare finalmente insieme fede ecclesiale e consapevolezza
femminile.
Il CTI ha cominciato a
prepararsi alla celebrazione della memoria del concilio già da un po’. Nello
scorso inverno abbiamo avviato la coedizione, insieme alla Fondazione per le
scienze religiose di Bologna, di un volume sulla presenza e il ruolo delle
donne al Concilio Vaticano II. Il seminario del 5 marzo scorso, dedicato alla
mutazione di paradigma teologico nell’epoca conciliare e alla presentazione di
alcune figure di donne che “hanno fatto
il Concilio”, ha segnato la prima tappa del cammino verso il Convegno del
prossimo ottobre. Come previsto, un secondo seminario preparatorio avrà luogo
il 18 febbraio prossimo e sarà dedicato alla vita religiosa.
Per i giorni 4-6 ottobre
2012 prevediamo invece il 2 Convegno europeo del CTI. Vogliamo favorire un
confronto ecumenico tra studiose impegnate nei diversi ambiti del sapere
teologico e della vita ecclesiale che possa rendere ragione di questi primi
cinquant’anni in cui il volto la chiesa cattolica ha saputo riconoscere nella
differenza di genere un contributo di intelligenza e una riserva di entusiasmo.
Con tutto quello che questo significa.
Tutte, naturalmente, siete
invitate a partecipare. Come lo sono tutti quei teologi che in questi anni ci
hanno sostenuto e accompagnato, interpellato e criticato, perché ci hanno
saputo prendere sul serio.
Ora, però, è necessario
lavorare sodo per preparare il Convegno. Alla fine di ottobre si riunirà a Roma
un Comitato scientifico internazionale che avrà il compito di mettere a
fuoco i contenuti del Convegno. E’ giusto forse dire che, dei/lle dieci
studiosi/e (storici e teologi) a cui abbiamo chiesto di lasciarsi coinvolgere in
questa avventura da diversi paesi del mondo (Francia, Germania, Svizzera,
Spagna, USA, Italia), hanno risposto positivamente in…. dieci, ed è stato per
noi un motivo di grande soddisfazione!
La segreteria del Convegno si
sta piano piano costituendo e organizzando. Il primo passo da fare sarà la
costruzione di un nuovo sito: l’eroismo della nostra webmanager ha
consentito di andare avanti finora, nonostante il sistema a nostra disposizione
sia ormai troppo vecchio. Di più, però, non possiamo proprio pretendere.
L’esigenza di allargare la nostra News Letter anche alle colleghe europee, per
garantire un’informazione costante sulla preparazione del Convegno anche in
altre lingue, inglese e spagnolo ci impone poi di rinnovare radicalmente la
nostra rete comunicativa.
Tutto questo e tanto altro
ancora, di cui mi impegno a rendere conto in modo costante in questo anno
preparatorio, ci spingono a chiedere la collaborazione di tutte le socie
del CTI. Con orgoglio, vi comunico che
abbiamo finalmente superato il numero delle 100 iscritte. Era il traguardo che
ci eravamo date all’inizio. Il gruppo delle studenti, che da quest’anno è
particolarmente numeroso e partecipe, è segno di un futuro possibile.
Di cosa c’è bisogno? Intanto:
c’è qualcuna disponibile a tradurre le pagine di informazione al convegno in
inglese o in spagnolo (se poi ci fosse anche il tedesco, tanto di guadagnato!).
Potremmo pensare a una pagina di informazioni o di documentazione che scandisca
il tempo di preparazione al convegno con una certa regolarità.
A tutte, poi, è richiesta una
sensibilizzazione capillare al nostro tema, la partecipazione al seminario del
18 febbraio e, naturalmente, la partecipazione al convegno del 4-6 ottobre
2012.
E’ ben comprensibile infine
che il nostro “termometro delle donazioni” resterà in funzione tutto l’anno.
Chiunque voglia e possa collaborare, anche con poco, ci consentirà di far
fronte a un’impresa che, come ben si può immaginare, chiede molto. Si tratta
anche di coinvolgere altri, di cercare donazioni, di sollecitare attenzione
intorno a un’iniziativa che, prima ancora che del CTI, è di tutta la chiesa.
Ieri sono andata a San Pietro.
Mi sono fermata davanti alla tomba di papa Giovanni XXIII perché avevo bisogno
di fare memoria e di rendere grazie. Mi ha fatto grande impressione il fiume di
gente in fila che aspettava di potersi fermare pochi secondi di fronte alla
tomba di un papa che ha guidato la chiesa per un tempo così breve. Pensavo alle
parole con cui aveva salutato l’apertura del Concilio: “Tantum aurora est…”.
Ho chiesto un po’ della sua fiducia e
del suo coraggio. Per me, per il CTI e per ciascuna/o di voi.