La finestra teologica 54

“La sfida vera che ci attende è proprio quella di uscire fuori da concezioni spiritualistiche disincarnate,  in ultima analisi dualiste, per assumere sino in fondo come modello, come forma ecclesiale, l’incarnazione. Un Dio amoroso, un Dio in comunione, che si fa per noi solidarietà nella carne e nel sangue, nel dolore e nella morte. Un Dio che sconfigge la morte e ci sigilla con il suo Spirito, ma non per questo ci emancipa dal mondo, anzi ci chiede di abitarlo e di condurlo a pienezza.[…] Credo, davvero, che non si possa oggi dirsi cristiani se non assumendo sino in fondo il limite creaturale. La salvezza cristiana passa appunto dalla carne. È solo assumendola e riconoscendola che è possibile pensarsi come corpo.”

 

C. Militello, Il sogno del concilio, EDB, Bologna 2010, pag.42

 

La Chiesa nel corso della storia  ha saputo ascoltare il corpo tanto da rispettarlo?

 

Alessandra Guercio