La finestra teologica 84, a cura di Lucia Magrini

“La riscoperta del ‘sacerdozio universale di tutti i credenti’, fatta dai Riformatori, ha mostrato chiaramente che l’evangelo rivolge la vocazione a tutti. Per i Riformatori questa vocazione si concentrava nella vita terrena, nella ‘professione’. Attraverso le professioni terrene la missione e la vocazione della cristianità si aprono per così dire a ventaglio, penetrando nel mondo sotto forma di servizi, compiti e carismi rivolti a questa terra e alla società umana. Attraverso le professioni secolari la signoria di Cristo e la libertà della fede si introducono nel mondo. La vita cristiana non consiste più nella fuga dal mondo e nella rinuncia religiosa ad esso ma costituisce un attacco al mondo e una vocazione verso il mondo. “

(J.Moltmann, Teologia della speranza,  Queriniana, Brescia 1971, pagg. 339-340)

Il luogo dell’azione diviene per noi il luogo datoci qui ed ora da Dio, una teologia dunque del lavoro dovrebbe essere uno tra gli obiettivi priotari del nostro tempo?

Lucia Magrini