E’ stato pubblicato nella rivista Tempi di Fraternità un mio articolo su mio marito, prete sposato, nel decennale della sua morte.
Vi riproduco il tormento di tutta la sua vita ed il mio difficile itinerario tra le donne (comprese le teologhe) perché fossero solidali nella mia lotta contro il silenzio delle donne, inerti di fronte ad una mancata sensiblizzazione sociale dovuta ad un tabù poco considerato nell’abbondante menù del fenomeno vittima-complice per via della scarsa – inconfessata – duttilità del mondo femminile laico o laicizzato a condividere ‘intus et cute’ ciò che si agita dentro fenomeni complessi, considerati marginali nella chiesa istituzionale cattolica
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