Selene Zorzi – Estasi

Un approccio antropologico

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Che cosa viviamo quando sperimentiamo uno stato estatico? Le descrizioni dello stato di incantamento di cui parlano molti autori fin dall’antichità,descrivono la mente di pro- feti e santi come trascinata da un’onda e caratterizzata da un intenso assorbimento, da una totale concentrazione e adesione all’attività che sta svolgendo tale da far per- dere alla persona la cognizione del tempo e dello spazio e perfino dei propri bisogni fisio- logici. L’estasi deriva da un contatto con una qualche divinità oppure si tratta di una situa- zione psichica accessibile alla mente umana anche in situazioni più ordinarie? Indagando le descrizioni dello stato di estasi di cui parlano molte testimonianze di diver- sa provenienza religiosa, culturale e lingui- stica proveremo a rispondere a queste domande. L’estasi si rivelerà come un mo- mento originario di molteplici esperienze, probabilmente tra le esperienze più creative e gratificanti della vita umana.

In queste pagine ci occuperemo del- l’estasi non tanto come esperienza religiosa ma come esperienza emoti- va. Ne parleremo come stato di co- scienza umano, dal risvolto emotivo peculiare ma di dominio sostanzial- mente comune. “Il nuovo mistico ha le sue estasi all’interno di aeroplani, tra la folla caotica e muta delle me- tropoli, sulla rampa di una scala mobile”.