La finestra teologica 15

" Una seconda, urgente sfida è quella del dialogo interreligioso. E’ importante, innanzitutto, riflettere sulla distinzione e sui rapporti tra il monoteismo trinitario cristiano e il monoteismo ebraico e quello islamico.[…] Più delicato e molto meno evidente nelle sue possibilità e nelle sue conseguenze può risultare il rapporto e il dialogo tra il monoteismo trinitario cristiano e la visione di Dio ( o del Divino) proposta dalle religioni orientali.[…] Il punto di vista nel quale occorre porsi per impostare correttamente e fruttuosamente questo necessario dialogo e per non cadere  nel relativismo o nel sincretismo, è certamente quello dell’originalità dell’esperienza religiosa cristiana, tenendo però presente allo stesso tempo quello che definirei il "principio di reciprocità". Come nell’esperienza umana una persona conosce se stessa, afferma la sua identità, conquista, anzi, la sua identità,solamente di fronte all’altra, quasi giocando la sua identità nel rapporto con l’alterità, così, anche per quanto riguarda l’universo religioso, e nel nostro caso l’universo religioso cristiano, esso si può comprendere sempre più profondamente nella sua originalità e nella sua identità specifica, proprio ponendosi di fronte ad altri universi religiosi, e questo tanto più quanto l’universo religioso di fronte al quale si pone e più "altro", più "diverso" rispetto a sé […]
 
 P.CODA, Dio uno e trino, Cinisello Balsamo, Edizioni San Paolo, 1993 pag 263- 264
 
 
In questa prospettiva , che cosa può provocare, il dialogo con le altre religioni? E’ davvero possibile operare per realizzare un confronto, che non elimina le identità personali, ma che attraverso una reciproca kenosi di amore, porti ad una nuova conoscenza di se stessi e degli "altri"?
 

Simona Baccani