“Da qualunque parte spostiamo la posizione di Dio, vuoi che
Egli sia il Dio interiore, o il Dio assolutamente fuori e su in alto, o il Dio al di sotto come
fondamento dell’essere, o il Dio in mezzo a noi ogni volta che due o tre si
riuniscono, vuoi che siamo tutti in Dio e che, nonostante tutti i nostri
frenetici tentativi, non potremo mai essere perduti per lui – qualunque sia il
posto che Gli assegniamo, il momento religioso è un’esperienza, e
quell’esperienza ha luogo nella psiche. Forse il nostro compito non è tanto
cercare o situare Dio, quanto piuttosto preparare il terreno in modo che Lui
possa discendere dall’alto come discende la colomba, oppure salire dal
profondo, o rivelarsi attraverso l’amore personale.”
j.hillman, La ricerca interiore.
Psicologia e religione, Moretti e Vitali, Bergamo 2010,
127.
La persona che non ha tenuto conto, in un modo o in un altro,
dell’inconscio, della psiche e dell’anima, può essere pronto ad incontrare e
accogliere Dio?
Simona
Baccani