“Unità di anima e di
corpo, l’uomo sintetizza in sé, per la stessa sua condizione corporale, gli
elementi del mondo materiale, così che questi attraverso di lui toccano il loro
vertice e prendono voce per lodare in libertà il Creatore . Non è lecito dunque
disprezzare la vita corporale dell’uomo. Al contrario, questi è tenuto a
considerare buono e degno di onore il proprio corpo, appunto perché creato da
Dio e destinato alla risurrezione nell’ultimo giorno. E tuttavia, ferito dal
peccato, l’uomo sperimenta le ribellioni del corpo.” (GS 14)
“Il Corpo è lo spazio
concreto dei desideri dello Spirito, cioè dei progetti non ancora realizzati,
delle tensioni che non hanno ancora trovato sbocco, delle promesse vitali
appena abbozzate, dei tentativi di libertà non ancora riusciti (…) Non
valorizzare il nostro corpo significa lasciare cadere l’unica possibilità che
ci è concessa di diventare forme definitive di vita”.
C.Molari, Darwinismo e teologia cattolica, Borla,
Roma 1984, pp.122-123.
Valorizziamo o
idolatriamo oggi il nostro corpo?
Lucia Magrini