Richiesta di firme per un appello sulla tutela della maternità durante il TFA

Care socie, amiche e insegnanti, inoltro dall’indirizzo della segreteria SIS questa richiesta di firme per un appello sulla tutela della maternità durante il TFA.
Troverete qui sotto due mail, una di richiesta di firma e la seconda che spiega l’esperienza personale di una delle promotrici.
Silvia
Segreteria sis
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Spettabili Associazioni,
vi rinnovo l’invito a firmare e diffondere il più possibile la petizione affinché le donne in gravidanza e maternità che si preparano ad iscriversi a Tirocinio Formativo Attivo dopo un duro concorso e pagando una tassa di 2-3000 euro alle università statali, per conseguire l’abilitazione all’insegnamento dopo anni di stop al reclutamento, e cominciare la lunga strada del precariato nella scuola, siano messe in condizioni di frequentare senza dover perdere l’anno.Probabilmente, infatti, passeranno altri anni prima che ci venga ridata la possibilità di abilitarci e, dunque, di lavorare: non è ammissibile che in un Paese civile questo accada a causa di un parto e della nascita di un bambino.
Purtroppo dopo mesi di segnalazioni ai sindacati (oltre che agli uffici competenti) non posso concludere altro che questo: in Italia una donna è svantaggiata per natura, e questo non interessa a nessuno. Nessuno è pronto a farsene ufficialmente portavoce, ed è veramente sconfortante.
Vi prego, firmate e diffondete:
Grazie,
Laura Cherubini
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Mi chiamo Laura, ho trentadue anni, sono una cosiddetta ‘congelata SSIS’ da quattro anni in attesa del Tirocinio Formativo Attivo abilitante per l’insegnamento, e ora che dovrei entrare come soprannumeraria sono incinta al quinto mese di gravidanza. Essendo 150.000 i cittadini italiani che hanno partecipato alla fase di preselezione per l’ammissione, non sono certo l’unica donna a vivere questa condizione e da tempo sto cercando di porre in evidenza il problema della compatibilità fra gravidanza/maternità e frequenza del TFA, contattando le organizzazioni sindacali, gli Atenei, i docenti organizzatori. Ma la risposta – inaccettabile, se vogliamo metterla sul piano delle pari opportunità, considerando quel che una donna incinta non meno degli altri ha pagato in termini di tempo, soldi, e fatica per accedere al TFA – è che il Ministero non ha previsto nulla di nulla in fatto di tutela della maternità e altre cause di forza maggiore.
Ho lanciato ieri la mia protesta su Internet, creando una petizione e facendo appelli che sono stati immediatamente pubblicati e commentati, fra ieri e oggi, da Orizzonte Scuola e Tecnica della Scuola. Ho già girato l’appello, a mio nome, ai quotidiani nazionali e sono pronta a girarli direttamente al Ministero.
Ecco i links:
Chi di noi supererà il concorso, sarà chiamato ad iscriversi sborsando alle Università italiane migliaia di euro: vogliamo sapere come saremo messe in condizione di frequentare i tirocinii in considerazione del fatto che a casa abbiamo/avremo un neonato, con gli opportuni accorgimenti in termini di maggiore flessibilità nella frequenza: ma non vogliamo che tutto si risolva con una sospensione che ci rimandi semplicemente all’anno successivo, sull’attivazione del quale non esiste ALCUNA garanzia. Come mai, in un Paese che parla tanto di diritti delle donne e di pari opportunità, il MIUR non ha ancora emanato alcuna normativa al riguardo?
Firmiamo la petizione e facciamola arrivare al Ministero!