La finestra teologica 91 di Lucia Magrini

“ La chiesa non è il Regno della gloria ma solo il Regno iniziato. Ogni identificazione al Regno va rifiutata: la chiesa è  ‘in via et not in patria’, e perciò essa sa di non possedere la verità del suo Dio, ma di esserne come posseduta. In secondo luogo il richiamo del ‘non ancora’ insegna al popolo di Dio a relativizzare le grandezze di questo mondo: tutto è sottoposto al giudizio della promessa del Signore. In nome della sua meta e della sua speranza più grande la chiesa sarà allora sovversiva e critica verso tutte le miopi realizzazioni  di questo mondo, solidale con il povero e con l’oppresso. Questo però non significa disimpegno o critica a buon mercato, si tratta di assumere le speranze umane e verificarle al vaglio della resurrezione del Signore. In questo duplice senso la speranza ecclesiale, speranza della resurrezione, è la resurrezione della speranza”.

(B. Forte, La chiesa icona della Trinità, Queriniana, Brescia 2003, pp. 64-65.)

In quanto Regno iniziato, la chiesa spera e genera anche al suo interno processi di cambiamento. Che relazione tra cambiamento come fonte di rinnovamento o impoverimento della comunione? 

Magrini Lucia