“Teresa di Lisieux, il fascino della santità, il segreti di una dottrina ritrovata” di Gianni Gennari (ed. Lindau)

Gianni Gennari svela i retroscena del «Tere-leaks», come il Vatileaks la vera storia di «Santa Teresina», piena di segreti, documenti maltrattati, manipolati e cancellati.

EDIZIONI LINDAU PRESENTANO: GIANNI GENNARI “TERESA DI LISIEUX, IL FASCINO DELLA SANTITÀ, I SEGRETI DI UNA “DOTTRINA RITROVATA” CON IL TESTO TRADOTTO DAGLI ORIGINALI DEI “MANOSCRITTI”

Teresa Martin: una vita – soli 24 anni – tutta nascosta e conclusa nel 1897. Un anno dopo le sorelle pubblicano col titolo Storia di un’anima i suoi ricordi di famiglia manipolati da loro con le migliori intenzioni.

Da allora un oceano di simpatia e di devozione: Teresa beata (1923), santa (1925), protettrice di Francia e Patrona delle Missioni di tutto il mondo… Così nel 1932, si chiese a Pio XI di proclamarla Dottore della Chiesa, ma il Papa reagì bruscamente: una donna! Neppure a parlarne! Del resto a detta delle sue stesse sorelle «nessuno pensava che avesse una dottrina».

 Tuttavia, a  poco a poco, grazie al lavoro di uno storico rigoroso e appassionato, André Combes, e al recupero faticoso dei suoi veri scritti, cominciarono a uscire «luci nuove» e «particolari fulgori di dottrina» che hanno «fatto splendere il fascino del Vangelo». Lo ha scritto Giovanni Paolo II proprio nel proclamarla «Dottore» il 19 ottobre 1997.

In questo libro, per la prima volta con documenti inediti e originali, è descritta la vicenda che ha portato Giovanni Paolo II al rovesciamento del «no» di Pio XI, con il suo «sì» splendidamente confermato da Benedetto XVI il 6 aprile dello scorso anno. Ed è riconosciuta la vera storia degli scritti di Teresa Martin, oggi «Dottore dell’Amore»: un «giallo» finora troppo nascosto che mostra la fantasia di Dio premia la ricerca della verità.

  L’OPERA – 

 Teresa di Lisieux è un’opera sorprendente, una realtà di storia e di pensiero preziosa per i lettori.

Di storia, perché qui si racconta per la prima volta con tutta la documentazione originale e necessaria la vicenda concreta, per certi aspetti drammatica, degli scritti di una donna, giovane, vivacissima e appassionata a Dio e agli uomini sue creature, di grandi speranze e desideri che – anche in buona fede – sono stati traditi e manipolati dalle sue stesse Sorelle di famiglia e di professione religiosa, riducendone l’importanza storica e teologica per la Chiesa di oggi, e anche per l’umanità.

Anche di pensiero e persino di «dottrina», perché questa ragazza scomparsa nel silenzio a 24 anni ha elaborato personalmente una visione della vita, di Dio, di Gesù Cristo, della Chiesa, dei rapporti tra credenti e non credenti, santi e peccatori, uomini e donne, e in fin dei conti del mondo, e insegna che la Terra è già intessuta di eternità nella luce dell’Amore che crea, salva, trasforma e «divinizza», alla lettera, la nostra umanità.

Sorella di tutti, Teresa di Lisieux, anche degli atei, dei disperati, dei peccatori, dei tentati di suicidio, dei lontani, degli abbandonati, e lucidamente attiva anche nella realtà della Chiesa del suo tempo.

La «piccola» Teresa, così ridotta per lunghi decenni dall’abitudine delle sue sorelle, che hanno ingannato anche parecchi Papi, da Benedetto XV a Paolo VI, quest’ultimo almeno in parte, è invece stata «grande» testimone dell’Eterno incarnato in Gesù Cristo e donato a tutti nello Spirito Santo, anima della Chiesa e del mondo chiamato a salvezza.

Per 50 anni le sorelle di Teresa, hanno condotto tutti a vedere in lei una perfetta realizzazione dell’insegnamento spirituale del loro Direttore, «l’infanzia spirituale». Questo nella divulgazione devozionale, nella presentazione degli scritti, spessissimo cambiati per orientarli in quel senso, nelle testimonianze ai Processi e nella corrispondenza con la Santa Sede per la preparazione dei discorsi di Benedetto XV e di Pio XI… La santità di Teresa è autentica e fuori discussione, senza dubbio, ma la sostanza dottrinale dei suoi scritti è gravemente compromessa.

Oltre 7000 cambiamenti degli originali, un’interpretazione sentimentale e riduttiva degli autografi da parte di sorelle e consorelle, la sua dottrina ridotta a “infanzia spirituale”, figlia dello spirito del tempo e dell’ambiente famigliare, un enorme malinteso, pur in buona fede, che ha coinvolto anche l’informazione ricevuta dai Papi fin quasi ai nostri giorni.

Ma allora come mai Giovanni Paolo II nel 1997, 65 anni dopo, ha deciso all’opposto, e Benedetto XVI  il 6 aprile dello scorso anno ha definito Teresa «guida soprattutto dei teologi»?

La spiegazione è nella storia finora nascosta, o minimizzata, o ancora accennata e subito sorvolata con studiata strategia. Questa storia è qui raccontata con la documentazione che parte dalla dolorosa vicenda di uno studioso di storia della spiritualità, André Combes, che dalla fine degli anni ’40 del secolo scorso individuò e cercò di riparare i danni procurati alla memoria di Teresa, già Santa, ma incompresa nella sua vera dottrina. La sua ricerca diede origine a una serie di eventi drammatici, tutti raccontati in questo libro, ma alla fine «la verità» si è imposta; contraddicendo il «no» precedente di almeno due Papi, Pio XI e Pio XII, due altri Papi, Giovanni Paolo II e ora Benedetto XVI, proprio sulle tracce degli studi di Combes, hanno recuperato la vera dottrina di Teresa di Lisieux, oggi «Dottore della Chiesa», «Dottore dell’Amore» e «Maestra specialmente dei teologi», come l’ha felicemente segnalata Benedetto XVI nel suo discorso del 6 aprile 2011: questo discorso è stato per l’Autore la spinta decisiva a riprendere in mano i documenti per giungere a questa pubblicazione.

EDIZIONI LINDAU, Torino – www.lindau.it

 per informazioni e interviste / ufficio stampa edizioni lindau,Torino / +39 011 5175324 / +39 347 0811304

Francesca Ponzetto & Silvja Manzi

francesca at lindau.it / silvja at lindau.it