Nessuno che abbia una minima conoscenza della Chiesa si aspetta rivoluzioni dottrinali da un papa uscito da un conclave composto interamente da conservatori, quando non da restauratori: sono certa che Francesco pontefice non farà nessuna apertura sulle cosiddette questioni non negoziabili, tanto quanto sono sicura che dei diritti di gay e donne non gli freghi un accidente, come del resto a nessun cardinale. Solo i più naif possono meravigliarsi che da un conclave non venga fuori un figlio dei fiori. È però credibile che il richiamo esplicito alla collegialità ecclesiale pronunciato da Bergoglio annunci un ridimensionamento del potere dei sultani curiali e che il riferimento assisano implichi uno stile diverso nella gestione del denaro e un ben altro rapporto con i poveri. […]
Il resto lo criticheremo quanto e più duramente di come abbiamo criticato i papi passati, ma oggi ho ancora negli occhi quello che è accaduto su quel balcone e niente riesce a rimuovere la sensazione ottimistica che lassù questo papa abbia dato avvio consapevolmente a una nuova narrazione.
http://www.michelamurgia.com/cultura/melting-pop/791-bergoglio-e-pregiudizio